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Montomoli a 100 all’ora e senza allenamento
Una seria campagna elettorale, fondata sui contenuti, non è una corsa campestre improvvisata che vince o perde chi parte in vantaggio. Stia sereno il candidato Montomoli, così preoccupato dalla tempistica e dal suo ritardo di partenza rispetto allo sfidante Pacciani. Il confronto è una fase della competizione molto impegnativa, dove più del cronometro è l’allenamento che conta, specie quando la preparazione atletica abbia contemplato gare a squadre. Dovrebbe saperlo Montomoli che sembra non perdere occasione per mostrare la sua propensione per le sfide individuali. “Mi sento molto, molto solido” – afferma – riguardo alla visione strategica. Talmente solido da destinare al confronto con i cittadini nei quartieri, appena qualche occasione, in cui – dichiara – tre o quattro ragazze al suo seguito hanno preso appunti su routinarie necessità urbane. Come a dire, bazzecole per appunti da giovani assistenti o poco più, poiché il programma – aggiunge – “non me lo possono dare i cittadini”.
Una psicologia della leadership niente affatto partecipativa, in cui le variabili esterne, come la qualità delle decisioni dei destinatari di un progetto e del contesto, restano sostanzialmente marginali. Si tratta dell’approccio ribaltato rispetto allo sfidante Fabio Pacciani che, invece, ha piena coscienza di non rappresentare se stesso, di non dipendere dalle ingerenze di partito ma dal supporto di un gruppo di associazioni al servizio dei cittadini. In questa consapevolezza si sostanzia il valore di un lungo, responsabile percorso di ascolto degli abitanti nei quartieri.
Aggiungiamo, per completezza di informazione, che la robustezza dell’allenamento di Fabio Pacciani consiste in una solida eredità di contenuti, basati su preventive raccolte di bisogni.
Scevri da manie di protagonismo i componenti del movimento di Per Siena hanno accettato di trasferire il proprio in un patrimonio comune ad altre forze, dove confluiscono idee progettuali, studi e proposte aggiornate ed adeguate ai vari ambiti di governo amministrativo. Un patrimonio di incontri speculativi, di consulenze e di idee che non si costruisce in pochi mesi di campagna elettorale ma in anni di pratica e di lavoro. Oggi è a disposizione della città. L’esperienza rodata anche in Consiglio comunale, grazie alla robusta attività del capogruppo e dei due consiglieri, è stata messa al servizio di un progetto comune e questo sforzo testimonia tutt’altro che atteggiamento passivo o attesa di suggerimenti, caro Montomoli. Sentito dai componenti del gruppo come un generoso trasferimento del proprio impegno e del proprio corredo di esperienza, anima lo spirito di cooperazione e di ascolto che, con Pacciani, prosegue senza sosta tra la gente e per la gente grazie anche al supporto di una piattaforma digitale di partecipazione che abbiamo messo a disposizione della città, sul modello di avanzate esperienze di città europee, a partire da Barcellona. Rispondiamo quindi a Montomoli che non abbiamo rimpianti: rifaremmo tutto con calma, anzi con pazienza ci alleneremo anche di più, perché la fatica non è mai sprecata e – come diceva Mennea – se ti alleni con costanza “soffri, ma sogni”.