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Siena ha bisogno di ritrovare fiducia ed entusiasmo attorno a un progetto nuovo di governo che le permetta di uscire da questa crisi più forte di prima, senza lasciare indietro nessuno. Per farlo è fondamentale che il Comune ricostruisca quel rapporto di collaborazione e programmazione strategica con i Comuni della cintura senese sulle grandi questioni: dalla mobilità allo sviluppo economico fino alle politiche sociali ed energetiche. Da sola la città, nell’isolamento in cui è stata posta in questi anni, non potrà farcela.
Se vogliamo incidere davvero sulle questioni economiche e infrastrutturali, se vogliamo vincere le sfide della transizione ecologica, se vogliamo rilanciare Siena come polo attrattivo europeo, se vogliamo creare opportunità di lavoro e percorsi di formazione qualificati per tutte le fasce d’età abbiamo bisogno di ritrovare una dimensione più metropolitana e meno localistica. Abbiamo bisogno di ricostruire un’unità di intenti con gli altri Comuni e disegnare, tutti insieme, una visione di territorio che vada oltre la città e guardi alla sua Provincia affrontando problemi e opportunità in maniera sinergica e strategica.
Un percorso che si pone lontano da quello che sta facendo l’attuale amministrazione comunale che ha ripiegato la città su sé stessa in una dimensione chiusa e autoreferenziale. Ho messo questo post di @Paolo Benini per sottolineare quanto la visione e l’idea di Siena che voglio portare avanti con il Polo Civico sia distante da quella proposta dall’assessore all’istruzione.
1.Il linguaggio. Chi ha il privilegio di ricoprire un ruolo pubblico deve avere la capacità e l’umiltà di spiegare alla comunità quello che sta facendo, senza usare toni e linguaggi non consoni. La prepotenza, la supponenza e l’aggressività non portano da nessuna parte, se non ad allontanare i cittadini da casa loro: il Comune. Chi svolge un ruolo pro tempore al servizio della città lo fa a ‘casa dei cittadini’ e non a casa propria. Sindaco e assessori sono ospiti in Comune e al servizio di tutti i senesi.
2.L’isolamento e la visione della ‘piccola Siena’. Io credo che fare squadra con gli altri territori per offrire ai cittadini e a chi vive Siena le migliori risposte ai propri desideri sia una priorità. Ricercare questa unità di intenti e di collaborazione è fondamentale. Tutto questo passa anche dal rispetto reciproco che deve esserci tra Capoluogo e Comuni contermini. Rispetto che in questi anni la città non ha avuto e non ha saputo costruire. Poco dialogo, poca capacità di relazioni e di ascolto hanno corroso il rapporto di reciproca collaborazione che c’è sempre stato.
- I bambini come un costo. Senza investire nei più piccoli, da qualunque Comune arrivino, si indebolisce la città che sta invecchiando inesorabilmente. Sbagliato è far ricadere su di loro i rapporti tra le istituzioni che possono trovare strumenti di compensazione alternativi. Siena deve investire sulla scuola per garantire ai bambini, al di là del reddito familiare e della provenienza, gli stessi diritti in termini di istruzione, socialità e benessere anche nel campo alimentare.
4.Orgogliosamente senesi. In un tempo complesso come questo, in un mondo i cui confini sono fluidi e in cui le giovani generazioni hanno aspirazioni internazionali, predicare l’isolamento è quanto meno miope e anacronistico. Siena deve fare e fare di più, trovando l’ambizione di poter essere una città capoluogo di respiro europeo. Chiuderci dentro le mura e nasconderci dietro la retorica farà scivolare ancora di più Siena nella mancanza di futuro.