La discussione in Consiglio comunale sulle variazioni di bilancio
19 Ottobre 2022Welcome to Britaly
20 Ottobre 2022Pierluigi Piccini
Va bene rispetto a cosa? Se si dovesse parlare di numeri e togliendo i proventi da farmacie direi proprio di no. Allora vediamoli questi dati:
se poi si passa a considerare il raffronto gestione 2021 con gestione 2019 (e quindi a scenari comparabili) i dati sono allarmanti che preannunciano un trend gestionale allarmante:
– il mol peggiora di oltre euro 375.000
– il risultato della gestione ordinaria peggiora di oltre euro 350.000
– il risultato prima delle imposte peggiora di oltre 388.000
– il risultato di esercizio peggiora di oltre euro 275.000 (nonostante le considerazioni di cui al punto 1 su plusvalenza e ires).
Forse ci si riferisce alla parte formale e ai verbali dei sindaci revisori? Se cosi è perché i sindaci revisori cambiano i pareri fra il 3 agosto, il bilancio va rifatto e il 29 settembre, va tutto bene citando il Codice Civile. Basta solo, secondo loro, cambiare il regolamento di contabilità. Ma il regolamento di contabilità non si cambia alle necessità del momento, in più, il regolamento, risponde a una logica prudenziale, quindi non andrebbe minimamente toccato. Ma andiamo a vedere cosa dice il Codice Civile:
“Le norme del codice civile che dettano le regole per la corretta redazione del bilancio sono disciplinate dagli artt. 2423 e ss., contenute nella sez. IX del titolo V, rubricato ‘delle società’. Sono palesemente dirette, cioè, a salvaguardare l’esercizio corretto delle attività degli organismi che perseguono un fine di lucro attraverso l’esercizio di un’impresa. In questa ottica, è normale che tutti gli introiti dell’impresa influenzino positivamente il conto economico, dal momento che le norme sono dirette a tutelare, in ultima analisi, gli interessi dei creditori. Nel caso degli organismi che perseguono fini “sociali”, o comunque non di lucro, a maggior ragione se a partecipazione pubblica, è perciò normale che le regole per la redazione del bilancio siano in parte diverse da quelle del codice civile, dal momento che il fine da tutelare è del tutto diverso e tende alla salvaguardia del patrimonio; com’è dimostrato dal D. Lgs. n. 118 del 23/06/2011, che detta le regole per la formazione degli Enti Locali e delle loro partecipate. Il Regolamento di contabilità della ASP di Siena, nella parte in cui destina le plusvalenze da cessioni a riserve da reinvestire, non è perciò in contrasto con le norme del codice civile, nella misura in cui tende a evitare che le plusvalenze siano impiegate per coprire i disavanzi di gestione, con conseguente depauperamento del patrimonio. Ne deriva che appare quanto meno improprio l’invito, da parte del Collegio dei Revisori, a uniformare lo Statuto, in parte qua, alle norme del codice civile, non ravvisandosi in esso la violazione di una prescrizione cogente del codice civile”. Quindi anche con il Codice non va tutto bene. Vedremo cosa diranno alla commissione quando saranno convocati.
Il mio augurio è che i verbali della riunione di oggi siano ben fatti e non ho nessun dubbio a crederlo, perché sarà nostra cura di andarli a consultare. Forse c’è qualcosa che nella sinteticità di una dichiarazione o nella concisione di qualche articolo è sfuggito.
“Asp, il bilancio va bene”: la commissione fa chiarezza ma convoca anche Caridi e i sindaci revisori