Non solo turisti da fuori regione, ma anche pendolari dal comprensorio. Coppi: «Settore in forte recupero»
AMIATA
di Massimo Cherubini
Il caldo ’scalda’ il turismo sull’Amiata. Publico delle grandi occasioni in montagna, trovare un posto letto è una impresa. C’è il tutto esaurito e si registra un fenomeno anomalo: in questi giorni la montagna è presa d’assalto anche da tanti pendolari. Sia dai paesi della zona, dove si boccheggia per le temperature alte, sia da zone limitrofe. «La stagione – dice Daniele Coppi, presidente dell’associazione degli operatori ’Amiata Insieme’ – è partita piano, ora, con questo caldo, sta andando alla grande. C’è il movimento delle grandi occasioni. Ci voleva dopo una stagione invernale andata malissimo». Persone in cerca di una boccata di ossigeno, di un po’ di freso. «In vetta – dice ancora Coppi – non si superano mai i 26 gradi al sole. All’ombra la media della temperatura di questo giorni è sui 23 gradi». Un bel fresco insomma, una temperatura ottimale che attrae gente, tanta gente ormai spossata dal gran caldo che va alla ricerca di un po’ di fresco che manca da diverso tempo. Tante presenze in montagna, quindi per disciplinare il gran traffico che corre sulla provinciale per la vetta sono stati rinforzati i servizi di vigilanza. Attivati gli uomini della Polizia Provinciale e anche quelli della Municipale di Abbadia San Salvatore. Perché fin dalle prime ore del mattino c’è traffico, i posti auto nei parcheggi si esauriscono rapidamente. Le auto vengono parcheggiate ai lati della provinciale dove, già verso le undici del mattino, c’è una lunga coda. Tante le persone che trovano qualche area dove sistemare un tavolo per un pic nic, una poltrona per distendersi. Montagna affollata come raramente si vede. E per ferragosto sarà difficile anche trovare una piazzola dove fermarsi. Dai comuni che hanno competenza territoriale sull’area della montagna l’invito ai turisti è di evitare l’indiscriminato abbandono di bottiglie, di scarti di cibo e di tutto ciò che inquina. Si fa appello al rispetto della montagna, per evitare ciò che spesso si vede: immondizia diffusa. Ora arriva il ferragosto, la notte dove «si dorme in montagna». Una tradizione che coinvolge molti giovani. Poi, dopo ferragosto, la stagione estiva, almeno da tradizione, imbocca la parabola discendente. Si inizia a pensare alle feste d’autunno, ai funghi che, se non piove, non si vedranno. E ancora castagne, marroni e via dicendo. Sarà un’altra stagione, quella intermedia, che porta turisti nei paesi dell’Amiata.