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3 Ottobre 2024Il Cdm dice sì al decreto flussi «bifronte» Tutele anti-caporali, stretta su Ong e asilo
La politica migratoria
Roma
L’intento è quello «di semplificare il più possibile, di abbattere i tempi e di dare delle regole certe, aggirabili con maggiore difficoltà». Così, nella sala stampa di Palazzo Chigi, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano sintetizza gli obiettivi che il governo intende raggiungere attraverso il nuovo decreto legge in materia di flussi di lavoratori stranieri, caporalato, identificazione dei migranti e attività di salvataggio delle organizzazioni non governative. «La filosofia di questo provvedimento – aggiunge il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, «è quella di favorire l’immigrazione regolare e di contrastare quella irregolare».
Ieri mattina dunque, dopo le limature dei giorni scorsi, e dopo un’ora e mezza di confronto, il testo è stato approvato dal Consiglio dei ministri. È il frutto del «lavoro congiunto fra i vari ministeri interessati», tiene a precisare il sottosegretario Mantovano, in risposta ai retroscena di alcuni quotidiani che hanno tratteggiato un quadro di contrasti nell’esecutivo: «Dopo i titoli sullo scontro tra i ministri Nordio e Piantedosi, a cui io non ho assistito pur partecipando dall’inizio alla fine» allo scorso Cdm, argomenta Mantovano, «per evitare di vedere titoli “scontro bis” per la loro assenza qui in conferenza stampa, sottolineo che il ministro Nordio è a Londra per colloqui con il suo omologo britannico e il ministro Piantedosi ha partecipato a parte del Consiglio dei ministri, collegato dal G7 dei ministri dell’Interno ». Ricostruzioni e punzecchiature a parte, il provvedimento (che, come tutti i decreti legge, entrerà in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta ufficiale ed entro 60 giorni dovrà essere convertito in legge dalle Camere, pena la decadenza) è composto da 18 articoli e dà l’impressione di un provvedimento “bifronte”: se da un lato contiene norme per migliorare il funzionamento dei flussi e tutelare i braccianti sfruttati, dall’altro vara l’ennesimo giro di vite sull’attività delle Ong in mare e sui ricorsi dei richiedenti asilo. Ecco le misure nel dettaglio.
Più click day, ma «niente sanatoria»
Il decreto non modifica le quote di ingressi autorizzate nel triennio (452mila) e non ci sarà alcuna «sanatoria» per i lavoratori stranieri sommersi già presenti in Italia, assicura il sottosegretario. Ma si innovano le procedure per richiedere manodopera straniera. « È difficile passare da un’automobile scassata a una Maserati, occorrono passaggi intermedi – ragiona Mantovano -. Il nostro obiettivo è abolire i click day, ma ci arriveremo attraverso una transizione, con più click days per tipologie. E anche la programmazione regionale, anziché nazionale, sarà un passo successivo ». Per ora, viene incrementato l’uso delle tecnologie per i procedimenti amministrativi, con parametri biometrici per l’identificazione, la sottoscrizione elettronica e la trasmissione telematica dei documenti (superando l’obbligo per il datore di lavoro e il neo-assunto di presentarsi allo Sportello unico per la sottoscrizione del contratto). Ogni imprenditore avrà un tetto di domande in proporzione all’azienda (3, se le presenta da solo). E, per evitare chiamate fantasma e truffe legate ai click day, se non sottoscrive i contratti, potrà essere sanzionato. Per sveltire le procedure, si prorogano i 1.120 contratti dei lavoratori interinalli del Viminale e verranno assunti 500 assistenti amministrativi.
Paracadute per stagionali con contratto scaduto e più visti per badanti
Due novità riguardano i punti all’origine del confronto fra ministri nel precedente Cdm. Il lavoratore straniero che resta senza contratto (perché l’impiego è terminato o per altre cause) non deve più rientrare in patria e poi tornare, ma può restare in Italia c on «un tempo cuscinetto di 60 giorni senza la necessità di un nuovo permesso per trovare un altro lavoro». Alla fine dell’impiego stagionale, se avrà ancora impieghi, il lavoratore potrà convertire il titolo di soggiorno in un permesso al di fuori del decreto flussi. Sono previsti click day separati, a seconda della tipologia di lavoratori. E per il 2025 sono previsti 10mila permessi extra quote per l’assistenza sociosanitaria e familiare, a causa della forte richiesta nel Paese.
Permessi per le vittime dei caporali
La ministra del Lavoro, Marina Calderone, ha annunciato uno «speciale permesso di soggiorno della durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un ulteriore anno e prorogabile ulteriormente» per le vittime di caporalato che denunciano, in «collegamento con ciò che è stato già fatto contro questi reati».
Un altro giro di vite sulle Ong
Con modifiche al decreto Lamorgese del 2020 (già ritoccato dal dl Ong del 2023) si irrigidiscono le sanzioni in materia di soccorso navale ai migranti, da un lato ridefinendo «i requisiti che le operazioni di salvataggio devono rispettare ai fini della loro liceità » affinché «non pongano a repentaglio l’incolumità dei migranti». Si modifica poi «il regime impugnatorio del fermo del natante » (è di questi mesi il contenzioso legale fra alcune Ong e l’esecutivo, che così forse spera di rendere più arduo il compito dei legali degli enti umanitari) e si abbreviano i termini per il ricorso al prefetto, che comunque ha facoltà di sospendere il fermo. Ancora, si sancisce l’obbligo per gli aerei delle Ong che avvistano migranti in difficoltà (Sea Watch ne ha due in volo) «di informare immediatamente di ogni situazione di emergenza l’Enac e il Centro nazionale di coordinamento del soccorso marittimo». Se il pilota non si attiene alle disposizioni, l’Enac può comminare sanzioni pecuniarie (fino a 10mila euro) e anche il fermo del velivolo, come per le navi.
La stretta su migranti e asilo
Entro metà ottobre, annuncia Mantovano, dovrebbe entrare in funzione il primo dei due centri per migranti in Albania. Intanto, il decreto consente agli agenti di Ps la «visione del telefono cellulare» o di altri dispostivi elettronici dei migranti che non esibiscono documenti validi. I poliziotti non avranno comunque «accesso alla corrispondenza e a qualsiasi altra forma di comunicazione» e il controllo del cellulare avverrà davanti a «un mediatore culturale», con un verbale e il vaglio successivo, entro 48 ore, di un magistrato. Ancora, per i richiedenti asilo, si dimezza (da 14 a 7 giorni) il tempo per fare ricorso contro il rigetto della domanda. E si prevede il trattenimento del richiedente se non identificabile o se «non presta idonea garanzia finanziaria » (proseguendo nel solco giuridico in parte già bocciato da diversi tribunali italiani, da Catania, a Firenze e Palermo).
I dubbi di opposizioni ed enti
Le opposizioni criticano l’approccio del governo: «Invece di cambiare la legge Bossi-Fini, si criminalizzano le Ong», incalza il dem Pierfrancesco Majorino. «Il decreto è solo acqua fresca», gli fa eco Riccardo Magi di + Europa. Per la Cisl il dl «deve rispondere alle richieste del mondo del lavoro», per la Uil «va bene, ma non basta», mentre la Cgil stigmatizza «il carattere restrittivo e punitivo delle politiche del governo, dal decreto Cutro a oggi ». E per la Campagna “Ero straniero” «si tratta di palliativi, che lasciano in piedi un sistema che continuerà a creare irregolarità».