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La stagione Micat in Vertice numero 100 della Chigiana ha riportato a Siena famosissimi musicisti che hanno avuto dei rapporti di vita con l’amata Accademia. Si è voluto generare una grande festa di musica offerta alla città per fare respirare nuovamente un’aria internazionale che solo la musica e il prestigio della Chigiana può ottenere.
Durante il concerto Gil Shaham oltre a far risuonare le sue grandi capacità, ha ricordato con commozione i suoi trascorsi musicali senesi.
Questa riconoscenza nei confronti dell’Accademia musicale Chigiana, è stato il tema conduttore di tutti i musicisti che hanno avuto rapporti con Siena. Infatti, gli organizzatori hanno voluto dare l’idea di un progetto organico finalizzato alla didattica e alla formazione che Palazzo Chigi dona alla città e alla cultura di Siena.
E siccome una tale impostazione ha dei ritorni di immagine non indifferenti anche il Comune è voluto essere della partita. Presenza che il alcuni casi ha dato la sensazione di essere eccessiva, forzando un programma già definito in tutti i suoi aspetti.
Il centenario della stagione Micat in Vertice è diventato in alcune proposte organizzative una faccenda personale del primo cittadino che ha voluto imporre la presenza di una Agenzia per gestire esclusivamente l’immagine del maestro Uto Ughi. Si è preteso di esternalizzare una parte della gestione del centenario che rischia, quest’ultimo, di non essere in sintonia con le volontà e con gli obiettivi dell’Accademia, ma di diventare un organismo estraneo, un orpello. Della serie mettiamo i soldi e vogliamo decidere come utilizzarli a prescindere da una gestione collegiale della manifestazione. Una voglia di ingerenza che ha caratterizzato il modo di fare di questa amministrazione che a fronte degli impegni economici ha preteso di deciderne anche la destinazione, prova ne sono i vari assalti alle “Dirigenze” come quelli a Siena Jazz e alla Franci.