Committente una società che fa capo a quella proprietaria dell’albergo di lusso, a sua volta nell’orbita del fondo del Qatar
di Ernesto Ferrara
Un’espansione del Four Seasons, il resort forse più lussuoso di Firenze, al posto del vecchio liceo scientifico. Al posto di quella che per decenni è stata la sede del Castelnuovo sui viali e che da qualche anno era stata sede di uffici e centri medici. Dopo il colpaccio saudita di palazzo Sassetti l’espansione immobiliare del fondo qatariota che detiene, tramite la società Cu.Gi.Mi., il super albergo di Borgo Pinti segna una nuova tappa nella cavalcata fiorentina del business del lusso. Difficile non notare quel cantiere, viste le dimensioni: viale Matteotti 7, all’angolo tra piazza Isidoro del Lungo e via Capponi. Palazzo “Ruspoli” è scritto sul cartello dei lavori, altrimenti detto Palazzo “Salleac”, come riporta il repertorio on line delle architetture civili, la mappatura dei palazzi fiorentini finanziata dalla Fondazione Cassa di Risparmio. È l’arrembaggio del Four Seasons, che così mette a segno il primo allargamento dopo molti tentativi negli anni passati.
Non è ancora chiara la formula, se sarà un nuovo ingresso della struttura principale oppure una location alberghiera distinta per quanto collegata visto che il giardino della Gherardesca, lo strepitoso parco del Four Seasons, confina con il cortile dell’ex liceo. I lavori sono in corso: lapratica edilizia, una Scia del 2022, parla di “fusione edilizia e cambio di destinazione da direzionale a ricettiva con modeste opere edili strutturali e opere impiantistiche”, De Vita- Schultze più Bevilacqua è il team dei progettisti architettonici, alla romana Artelia è affidata la direzione dei lavori, alla ditta Cev di Treviso che già è titolare dei cantieri sul palazzo Serristori le opere strutturali.
Committente è la società “Cugimi Matteotti”, presieduta dai manager lussemburghesi Francois e Jean Leon Faber, detenuta al 100% dalla Cugimi ( che detiene il Four Seasons), a sua volta facente parte del gruppo “ Constellation Hotels Holding Ltd Soc. Anonyme”, che fa capo a capitali del Qatar. Non c’è una data di fine lavori. Una nuova rotta verso l’hotellerie extra lusso è invece già ufficialmente tracciata in città. Da anni Palazzo Vecchio ha annunciato lo stop ai nuovi alberghi per fermare la spirale della monocultura turistica. Eppure tra vecchi titoli edificatori, suite per Paperoni ospitate in immobili residenziali (da Palazzo Portinari a Serristori a Vivarelli Colonna) e cambi di destinazione d’uso senza necessità di varianti ai piani urbanistici, i nuovi hotel o simili fioccano e fioccheranno. Basti pensare all’immediato: entro fine mese la catena Ruby apre in piazza Libertà, l’hotel si chiamerà “ Ruby e Bea” ( che sta per la Beatrice dantesca) e sarà un 4 stelle superior, capitali italiani con soci di Singapore; entro fine anno alle Cure apre il resort 6 stelle nell’ex collegio La Querce, linea Auberge collection, capitali indiani; lavori per un nuovo 5 stelle del gruppo israeliano Baccarat sono in corso nell’ex ostello di Camerata. Il tema di una nuova urbanistica è già in cima all’agenda funariana.