Backstage d’artista
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8 Luglio 2022L’arte medievale è un sistema simbolico che restituisce un modo di guardare il mondo attraverso legami, evocazioni e risonanze: Gérard de Champeaux e Sebastien Sterkx compilano un Dizionario dei simboli del Medioevo (pubblicato da Jaca Book) che è insieme una guida e un viaggio.
Gérard de Champeaux e Sebastien Sterckx col Dizionario Simboli del Medioevo ci accompagnano in un viaggio che parte dalla naturale fascinazione dell’uomo per il cielo stellato, l’ammirazione per la sua bellezza, il desiderio di comprenderlo, di rappresentarlo qui sulla terra per ricostruire a sua immagine un Tempio: un’immagine attraverso simboli che ne rivelino l’intima natura.
Parlare di dimensione simbolica nell’arte del Medioevo significa riconoscere una vera e propria modalità di rapporto con il reale che quella civiltà ha vissuto e trasmesso ai secoli successivi.
Terra, cielo: punto di partenza, punto d’arrivo – tra i due, l’avventura umana.
Il simbolismo del Cielo è universale quanto il libro sacro, e unisce luoghi e tempi. La notte è il momento magico per il beduino che sosta nel deserto, per l’astrologo caldeo sulla cima della torre, per il marinaio immerso nell’oceano sconfinato: quando miliardi di stelle scintillanti rendono più irresistibile l’immensità del cielo, più forte è il suo essere inaccessibile, più ammaliante il suo essere trascendente e sacro.
Il vuoto, il silenzio che aiuta a dimenticarsi per ascoltare, il rigore stimolato dal contatto con l’assoluto spaziale, la scelta dell’interpretazione del cielo e della terra che si ricongiungono all’orizzonte: tutto contribuisce a risvegliare negli uomini l’acutezza delle sensazioni e l’intensità di emozioni che conferiscono ai simboli lo loro totale risonanza umana.
Così fin dalle ere più remote il vago, misterioso tracciato che compiono le stelle nel manto celeste viene disegnato e classificato in arbitrarie costellazioni, misteriosamente riconoscibili dalla maggioranza dei popoli. Al centro delle orbite, eccola, la più splendente, la Stella Polare, fissa, immobile, quasi cardine del firmamento. È il centro cui tutto si riferisce, il principio da cui tutto emana, il motore che tutto muove, il capo attorno al quale gravitano gli astri come una corte intorno al suo re.
In Cina il ‘ Kiu-tseu’ ( l’Essere principesco ) è come una Stella Polare fissa verso la quale tutte le altre stelle si volgono, nell’atto di un’’saluto cosmico’. Egli agisce come il cielo, silenziosamente comanda il succedersi delle stagioni.
Le religioni primitive collocano istintivamente l’essere divino su in alto, nello spazio inaccessibile e la Polare è il trono di Dio. Insieme la volta celeste col sorgere degli astri e il loro tramontare quotidiano è metafora della nostra esistenza, della nascita e della morte.
I simboli primigeni della psiche umana si riconducono a quattro figure connesse tra di loro: il centro, il cerchio, la croce, il quadrato, che possiamo rilevare nella pianta dell’edificio divino per eccellenza: il tempio.
Il primo problema è che la pianta del tempio deve riflettere il mondo divino, Dio. Ma Dio è inesprimibile, senza forma, nessuno l’ha mai visto. Conosciamo la sua Bellezza, la sua Verità, la sua Essenza attraverso la realtà che ha creato perché ci parlasse di lui. Lo scopo di ogni arte sacra è quello di organizzare i simboli divini contenuti nella natura.
La prima costruzione sacra realizzata secondo le minuziose direttive di Dio è l’Arca di Noè. “Dio dice a Noè: fai un’arca di legno resinoso, la farai componendo le travi e la spargerai di bitume all’interno e all’esterno” . Seguono le dimensioni con numeri simbolici.
Lo stesso vale per l’Arca dell’Alleanza e per il Tempio di Salomone a Gerusalemme. ”Tu mi hai ordinato – dice Salomone a Jahvé – di edificare un tempio sul tuo monte santo, un altare nella città dove hai posto la tua tenda, immagine della tenda sacra che hai preparato alle origini. Con te è la saggezza che conosce le tue opere e che era presente allorché creasti il mondo” (libro della Sapienza, cap. IX).
Dal tempio, alle cupole, alle croci, ai fonti battesimali, ai capitelli, alle raffigurazioni del cosmo, del paradiso, dell’albero della vita, dell’ascensione, dell’Apocalisse.