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Bigi ha detto alla commissione parlamentare sulla morte di Rossi «che una volta trovò un pensionato che girava»
Il nodo degli accessi. E dei controlli di chi entrava e usciva da Rocca Salimbeni. Su questo tema e su quello delle sponsorizzazioni si sono concentrate le due audizioni ieri della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di David Rossi. «Rapporti con lui? Zero. Mai nessuna interlocuzione proprio per le funzioni che ho svolto», spiega il ragioniere Daniele Bigi, che al Monte dei paschi era stato anche dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari. «Ricordo che quando percorrevo Piazza del sale per andare a lavoro lo incrociavo e lo salutavo, lui quasi mai. L’impressione era di una persona estremamente riservata che non dava confidenza a chi non conosceva direttamente», descrive così il manager della comunicazione Mps morto cadendo dalla finestra il 6 marzo 2013. La struttura di Bigi era al sesto piano, racconta, circa 25 persone. «Nelle audizioni ho sentito parlare di un commesso di piano: c’era solo in realtà quello a servizio della Ragioneria, non aveva alcuna funzione di controllo delle entrate e delle uscite, se ne andava intorno alle 17», chiarisce l’ex dirigente arrivato dalla Bam. «Quando ero lì tutti avevamo il tesserino e dovevamo passare il tornello. Una peculiarità di Banca Mps è che non c’erano. Sono stato in Rocca dal 2005 al 2013 e ricordo che c’è stato un anno in cui furono messi, avevamo il tesserino, però la cosa durò 2-3 settimane. Improvvisamente i tornelli non furono più usati. Una scelta che non seppi spiegarmi». Ricorda poi che sabato e domenica, quando andavano a lavorare, «giravano i tecnici». E che una volta trovai un signore che si muoveva «tranquillamente al sesto piano. Un pensionato passato a salutare qualche collega. Mi aveva colpito. Un tema delicato perché temevo che qualcuno potesse entrare, la nostra era un’area con documenti delicati. Il fatto che potessero venire persone e girare per tutta la sede mi preoccupava abbastanza. Una situazione molto diversa alla Bam dove chi entrava era abbastanza controllato», sottolinea Bigi. «Passavo dal portone principale, superavo i tornelli, prendevo l’ascensore e salivo», ricostruisce in avvio di audizione Elena Bonini, all’epoca dipendente di Ernst & Young che ha lavorato fisicamente alla Rocca fino al 2019-2020. La sera della morte di Rossi spiega di essere uscita non prima delle 18.30 e non più tardi delle 20. «Non notai cose particolari, poliziotti. Seppi a casa ciò che era successo», dice Bonini a cui il presidente della Commissione Gianluca Vinci e altri componenti della stessa pongono domande sulle sponsorizzazioni visto che Rossi aveva gestito 51 milioni nel 2011 e 42 nel 2012. La.Valde.