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13 Gennaio 2024Tre ore di faccia a faccia teso tra dem e sinistra. Oggi in piazza Duomo alle 16 e 30 il presidio antifascista
Giorgio Bernardini
A Roma il Pd lavora per portare Italia Viva nella coalizione per Palazzo Vecchio, a Firenze prova a far digerire l’ipotesi a Sinistra Italiana. Ieri è toccato anche alla candidata sindaca Sara Funaro cercare di rassicurare gli alleati che chiedevano garanzie: un incontro teso, durato più di tre ore nella sede Pd di via Forlanini. Le perplessità sono sui soliti temi, la nuova pista di Peretola, la quotazione in Borsa della Multiutility, ma soprattutto sul ventilato riavvicinamento tra Pd e renziani, spinti dalla necessità di ricucire uno strappo potenzialmente dannoso per entrambi. «Non cambiano le condizioni, sì a Funaro e no alle primarie, ma abbiamo discusso di eventuali allargamenti», spiega Dario Danti, segretario regionale di Si. «Sarà la coalizione a decidere all’unanimità l’eventuale nuovo ingresso di chiunque», aggiunge in coro con la segretaria fiorentina Diana Kapo. «Abbiamo deciso di continuare il lavoro che la coalizione sta facendo sul programma — prova a tranquillizzare il segretario fiorentino dem, Andrea Ceccarelli — Non c’è nessuna novità se non quella di continuare a lavorare sui contenuti come fatto durante la settimana». Proseguiranno anche gli incontri con gli alleati, oggi e lunedì con +Europa. Prima dell’incontro con Si il Pd si era anche confrontato con una delegazione del Partito socialista, finora rimasto alla finestra «Abbiamo parlato molto — spiega il segretario dei socialisti fiorentini Maurizio Folli — della dinamica regionale e meno di Firenze, anche se me ne rammarico. Riguardo alle Comunali abbiamo chiesto nuovamente di affrontare subito i temi che potrebbero dividere gli eventuali partecipanti alla coalizione, come l’ampliamento dell’aeroporto. Spero che saremo accontentati, perché questi sono i veri punti di discussione». I socialisti hanno chiesto maggiore inclusività, anche verso gli attuali alleati di Iv, sottolineando come la replica del Pd sia stata «la partita è legata anche ad una trattativa nazionale». Grane elettorali da cui il sindaco di Firenze Dario Nardella, candidato in pectore alle Europee, cerca di tenersi lontano: «Ho il compito di concludere il lavoro da sindaco secondo l’impegno del programma di governo, questo è il mio compito». Anche perché, aggiunge, lanciando una frecciata a Renzi, «ci sono tante critiche che arrivano da tanti politici, ma noi continuiamo a lavorare in modo serio e non ci facciamo trascinare nelle polemiche».
Mentre discute nei palazzi, il Pd prova a muoversi anche in piazza: oggi, alle 16.30 in piazza del Duomo a Firenze ci sarà presidio «Non resteremo a guardare», promosso da Pd e Giovani democratici davanti alla sede della Regione, in risposta al raduno di via Acca Larentia a Roma. «La nostra manifestazione non sarà solo un grido contro il fascismo, ma anche un’espressione della nostra dedizione a costruire un futuro in cui la diversità, la tolleranza e il rispetto reciproco siano la norma. In questi tempi incerti, è più importante che mai unire le nostre voci e riaffermare i principi di solidarietà e giustizia sociale che definiscono la nostra comunità» spiegano Andrea Ceccarelli e Giuliano Struga dei Giovani Democratici. In piazza ci sarà anche il Pd regionale: «Contro la pericolosa ambiguità della destra di governo, contro l’ingiustificato e ingiustificabile silenzio della premier Giorgia Meloni, domani saremo al presidio in piazza Duomo a Firenze», commenta la vicesegretaria Stefania Lio.
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