Lo scontro coinvolge Alessandra Nardini, sospettata di appoggiare la sindaca uscente non ricandidata. Ma lei contrattacca: “ Non c’è il reato di opinione, tentano di buttarmi fuori”
di Ernesto Ferrara
Arsenico e vecchi merletti, verrebbe da dire. Cioè espulsioni minacciate e clamorosi ritorni in pista. Il caso Capannoli che esplode agitando anche il Pd toscano e l’ex sindaco di Cecina Samuele Lippi, silurato dai dem per la storia della coca, che adesso torna in campo con una lista civica che si chiama “ Noi propositivi” e sfida il suo ex partito.
La sfida elettorale comincia nel solito clima bollente per il Pd toscano, che in questa tornata si gioca tanto: oltre alle Europee si vota in 185 Comuni e in ben 147 i dem sono in maggioranza. Oggi alle 12 scade il termine per il deposito delle liste. A Firenze si va verso una partita a 10, 6 uomini e 4 donne candidati sindaco, un migliaio al Consiglio, molti dal mondo dei comitati. Funaro ne schiera 700 tra Consiglio e 5 Quartieri. I 5 Stelle ancora ieri sera si affannavano alla ricerca delle ultime firme per il deposito della candidatura di Lorenzo Masi. E i candidati presidenti dei Quartieri già mobilitati: Mirko Rufilli, Q1 Pd, si è inventato la cassetta delle idee da lasciare nelle piazze per coinvolgere i fiorentini. Al Q5 la destra schiera Gualberto Carrara, presidente dell’associazione In Pista, pro Peretola, e manda intilt il Pd. La battaglia in vista del ballottaggio già comincia: se Renzi si tiene aperti i due forni, cioè Funaro e Schmidt, lo stesso fa il Pd: « Siamo aperti al contributo di tutti » , già avverte il segretario comunale Andrea Ceccarelli. Come a dire: c’è Iv ma ci sono anche M5S e la sinistra.
La guerra di Capannoli invece impazza. Piana pisana un tempo rossissima. Di mezzo ci sono 2 big: un’assessora regionale, la capannolese Alessandra Nardini, area Schlein devota a Orlando, e il suo eterno rivalepisano Antonio Mazzeo, bonacciniano ex Base Riformista. Tema: strappi sulle candidature. « Abbiamo segnalazioni dalle quali emerge la tua scelta di sostenere una candidata diversa ( la sindaca uscente Arianna Cecchini, ndr) da quella individuata dal nostro partito ( Barbara Cionini,
ndr).Se non potremo contare sul tuo sostegno, saranno presi i provvedimenti più opportuni» recita la lettera che Nardini e un’altra dozzina di iscritti del Pd capannolese hanno ricevuto nei giorni scorsi dal segretario comunale Bacherotti. Nardini ha in effetti protestato per la scelta di non riconfermare Cecchini, non fare le primarie e candidare Cionini parlando di «percorso sbagliato e divisivo». Baccherotti però è persuasoche Nardini stia proprio aiutando Cecchini, che corre da civica contro Cionini. Da qui la lettera. Peraltro anche la stessa Cionini invoca l’espulsione di Nardini. Che su Facebook contrattacca: «C’è chi prova a buttarmi fuor » . L’assessora ribadisce la sua contrarietà alla scelta di Cionini ma dice «non esisteil reato di opinione » e accusa la segreteria provinciale Pd guidata da Oreste Sabatino, vicinissimo a Mazzeo, di aver ordito l’operazione per farla fuori. L’ombra dell’eterna faida Nardini-Mazzeo insomma. Lui trasecola: « Sorrido e vado avanti » . Lei insiste: « Si rassegnino, non mi fanno fuori». Poi precisa: «Non ho sottoscritto nessun’altra lista e non farò certo campagna contro il mio partito » . Come a dire che almeno pubblicamente non farà campagna per Cecchini. Non che a Capannoli ci credano in tanti. Però molti fan di Cecilia Del Re solidarizzano con la causa nardiniana. Il Pd regionale getta acqua sul fuoco, esclude espulsioni: «Sporadiche e fisiologiche tensioni. Superiamole uniti. Pensiamo al risultato Pd » .Vaste programme.
Intanto a Cecina l’ex sindaco sospeso dopo essere stato trovato con cocaina, si presenta come civico.