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5 Dicembre 2023il partito
Passa a larga maggioranza il documento che boccia le primarie e sceglie l’assessora. Del Re: errore chiudersi a riccio, ora dialogo
Giorgio Bernardini
Sara Funaro è la candidata sindaco del Pd per Firenze 2024. A ufficializzarlo l’assemblea cittadina del partito, riunita ieri sera alla casa del popolo di San Bartolo a Cintoia, che ha approvato con 132 voti a favore e 24 contrari la relazione del segretario Andrea Ceccarelli che prima di indicare il nome dell’assessora di Palazzo Vecchio dice no alle primarie, come era scontato dopo l’accelerazione impressa dai vertici del partito nelle ultime settimane. Ceccarelli ha spiegato che «Funaro ha ottenuto circa il 74% delle indicazioni» nelle consultazioni interne che sono andate avanti per circa un mese con circa 250 interlocutori. «La prima forma di coalizione che il nostro partito sperimenterà — ha continuato il segretario — è con Più Europa, Azione, Verdi, Partito socialista, Sinistra Italiana e Volt». Addio Italia Viva, almeno per ora, con Matteo Renzi che si prepara a correre da solo. Ma le trattative proseguiranno, se non altro perché il partito dell’ex premier è l’unico oggi alleato con il Pd a Palazzo Vecchio. «Le porte non si chiudono, né per le forze a cui state pensando — dice il segretario riferendosi ai renziani — né per altre liste civiche». Prima del voto sale sul podio una delle protagoniste della lotta che ha caratterizzato la discussione interna in questi mesi, Cecilia Del Re, portavoce del fronte che voleva le primarie: «Abbiamo deciso di chiuderci a riccio — ha detto criticando il suo partito — ma questo non fa bene a nessuno. In un momento come questo, con la destra al governo e le Regionali che si avvicinano, era necessario aprirsi alla città con le primarie, che sono un principio fondativo dello statuto del Pd. Anche perché quando un partito teme il confronto interno e con i cittadini, non dà un segnale di grande salute». Poi un’apertura: «Speriamo che nelle prossime settimane ci possa essere la volontà di dialogare, quella che noi abbiamo sempre avuto e che invece non ho visto da parte di molti di voi». La partecipazione al dibattito è quella delle grandi occasioni, in un circolo che, come da tradizione, mischia «ricreativo e culturale»: sullo stanzone gremito campeggia una sfera stroboscopica che evoca altre atmosfere. Nel posto solitamente riservato al dj, o all’orchestrina, si alternano gli interventi pro e contro, in un clima di tensione che restituisce le scorie delle liti degli ultimi mesi. In prima fila ci sono il sindaco Dario Nardella, primo sponsor di Funaro, il segretario regionale Emiliano Fossi e il presidente della Toscana Eugenio Giani, il deputato Federico Gianassi.
Dopo una serie di interventi che benedicevano il percorso verso Funaro, inaugurati dal consigliere regionale Andrea Vannucci, arriva il momento di chi dissente. Francesca Paolieri, segretaria del circolo Tre Pietre, è molto dura: «Abbiamo capito che il partito fiorentino si è creato un regolamento a sé stante, votiamo un candidato sindaco senza avere né programma né una coalizione, tutto il contrario di ciò che stabilisce il Pd. Le primarie sono divisive? Questo percorso ancora di più». Marco Tognetti, segretario del circolo tematico Innovazione urbana che evoca la «mancanza di un sogno».
Replica la consigliera regionale Cristina Giachi, uno delle colonne della candidatura Funaro. «Unitario vuol dire che la maggioranza decide e tutti sostengono la soluzione, si chiama democrazia. Il nome di Funaro è garanzia di conoscenza della città e di fare un gran progetto per Firenze».
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