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12 Novembre 2022Mps, conti in rosso
12 Novembre 2022diAlessandro Di Maria
Non si sono ancora spenti gli echi della riunione in Regione tra Matteo Renzi ed Eugenio Giani, che Italia Viva continua il suo shopping, mentre il Pd, che però rilancia sull’alleanza alle prossime comunali, perde un altro esponente. Tra l’altro anche di primo piano. Giornata di fibrillazioni. A lasciare i dem e aderire al terzo polo questa volta è Francesco Casini, sindaco di Bagno a Ripoli e consigliere in città Metropolitana con deleghe al Trasporto pubblico locale e alla Mobilità: « Senza troppi giri di parole, ho deciso di lasciare il Pd. Per me non è stata una decisione facile — scrive Casini su Facebook allegando una lettera rivolta ai cittadini — è il partito che ho contribuito a fondare 15 anni fa. So che molti potrebbero non capire, né condividere la mia scelta di aderire a Iv, che oggi per me è l’unica casa possibile per i riformisti e dove sono convinto di ritrovare quel “ fuoco” per la politica che stavo perdendo » . Un brutto colpo per i dem. Renzi invece esulta, dopo l’arrivo della consigliera comunale Felleca, ecco Casini: «Francesco è uno degli amministratori toscani più capaci. Ho apprezzato la straordinaria capacità con cui ha aperto le porte del suo Comune al Viola Park, grande investimento privato con positive ricadute sul pubblico, ma senza gravare di un centesimo sul contribuente e sul debito pubblico. Ho negli occhi le sue tante iniziative per creare posti di lavoro, non ultimi i recenti investimenti di primarie case di moda nel suo territorio » . In serata si fa sentire la segreteria regionale dem dopo la riunione dell’esecutivo e lancia la sfida: « Siamopronti a contribuire a un documento programmatico finalizzato a rafforzare l’alleanza di governo regionale. Il chiarimento con Iv in Regione non può prescindere dalle prossime elezioni amministrative. A partire dai capoluoghi al voto, troviamo naturale che un’alleanza programmatica regionale debba essere accompagnata da un confronto programmatico nei
Comuni al voto».
E la campagna acquisti del terzo polo non sembra finita qui. Renzi ribadisce che ogni 15 giorni porterà qualcuno a casa. Le voci che girano intorno alla Regione parlano di tre consiglieri Pd che potrebbero fare il salto: Puppa a Italia Viva, Anselmi e Rosignoli ad Azione. «In molti ci cercano, accanto a Casini può nascere un gruppo di amministratori intorno a noi. Un Pd schiacciato dai grillini libera l’animo di chi ha un’idea riformista della politica » taglia corto Stefano Scaramelli il giorno dopo l’incontro in Regione. Incontro in cui Renzi, si racconta, avrebbe espresso a Giani, Mazzeo e Ceccarelli un concetto il cui senso sarebbe « se le nomine me le volete dare bene, ma quello che non avete capito è che quando si voterà nel 2025 Iv e Pd in Toscana saranno forze alla pari ». Una sorta di avviso. Le nomine riguardano il presidente del Corecom e il difensore civico. Per la prima carica fino a poche ore fa era in pole l’aretino Meacci, in quota Pd, ma ora tutto sembra tornato in alto mare.Per il secondo posto Renzi, anche se non si impunterà, pensa a Titta Meucci (difficile però che i consiglieri regionali Pd la possano votare), assessora di Palazzo Vecchio, cosa che permetterebbe a Renzi di uscire dalla giunta fiorentina, aprendo di fatto la crisi con Nardella. Che taglia corto: « Io sono concentrato sul Comune e la Città metropolitana » . Mentre Giani anche ieri era ottimista sul trovare una soluzione con gli alleati: « È stato un incontro positivo, i temi che abbiamo affrontato anche in termini generali ci portano su una convergenza». Più duro il capogruppo Ceccarelli: «Ci aspettiamo che Iv cessi questa narrazione incessante di un mondo nel quale loro sono i paladini del bene comune e il Pd il lupo cattivo che vuol fagocitare tutte le poltrone. Sulle nomine il confronto è aperto » . Mentre il Pd Metropolitano e di Bagno a Ripoli annunciano: «Riteniamo che una verifica di maggioranza sia, a questo punto, urgente e indispensabile » . Un atto formale, senza volontà di sfiduciare Casini.