L’associazione jazzistica Senese attende…
29 Marzo 2023Missing
29 Marzo 2023di Pierluigi Piccini
Ci siamo, sta per calare il sipario anche a questo mandato amministrativo: ieri si è svolto il penultimo Consiglio comunale. Nulla di nuovo, nemmeno dopo cinque anni: le solite sceneggiate, con interventi e alcuni comportamenti che si sono rivelati più importanti per i dettagli che per i contenuti anche se, a dire la verità, quelli della maggioranza si sono contati su una mano e le cinque dita sono troppe. All’inizio della seduta un numero considerevole di consiglieri, tutti di maggioranza, hanno cambiato casacca. Tra di essi, Fabio Massimo Castellani o Maria Concetta Raponi lo hanno fatto più volte nel corso del mandato. Per non parlare della consigliera Masignani che ha iniziato la sua avventura di amministratore nella Lega per passare al gruppo misto, poi a Fratelli d’Italia per tornare infine al gruppo misto. Giravolte scelte compiute a dispetto degli elettori che avevano accordato loro una fiducia della quale, inevitabilmente, si è perduta la traccia. Unica vera nota da sottolineare è il rinvio della delibera sulla Biblioteca degli Intronati: a differenza del voto espresso nella Commissione affari generali, negativo su tutte le delibere, in Consiglio la votazione si è trasformata in un suffragio positivo per il “rinnegato” De Mossi: rinnegato, ma poi sempre fiduciato con i voti. In compenso di chiacchiere, ieri mattina ne giravano diverse. Chiacchiere che riporto – ma di cui non voglio essere responsabile – così, per raccontare un clima. Il Pd ha fatto un sondaggio, ma dato che non sarebbe risultato positivo per la Ferretti allora Roncucci non lo vorrebbe tirare fuori fuori. Attenzione! Qualcuno è sicuro che Ceccuzzi vorrebbe mettere dei candidati nella lista del Castagnini e per questo avrebbe avuto uno scontro duro con la Ferretti. Ma a detta di molti, l’avrebbe spuntata Ceccuzzi. Altro dettaglio, Colella non era presente: che succede? Sembra, dico sembra che gli sia stato chiesto di presentarsi con la lista di Castagnini e abbia rifiutato. A seguito del rifiuto avrebbe subito una pesante strapazzata. Fatto sta che si è seduto per pochi minuti al bancone della Giunta e poi si è messo nei banchi dei consiglieri. Forzoni poi, che si è iscritto a Fratelli d’Italia a Follonica, è in rotta di collisione con Michelotti e Tucci per la discutibile gestione della candidatura a sindaco prima di Montomoli e poi della Fabio. Ma torniamo all’ufficialità della seduta: nella dichiarazione di voto dell’ultima delibera, Bernardo Maggiorelli, nei tre minuti a disposizione ha attaccato De Mossi votando, però, a favore della delibera. La barzelletta sarebbe per il rispetto delle istituzioni come poco prima di lui aveva fatto già Lorè: non possono sfiduciare De Mossi perché sfiducerebbero essi stessi. A guardare bene il primo cittadino si è prima fatto portare in carrozza dal Centrodestra che ne ha accettato tutte le scelte (alcune volte anche difficili da digerire) per poi scegliere di appoggiare l’avversario politico di chi l’ha sostenuto, Castagnini. Scelto alla guida di Siena Parcheggi prima e di Sigerico dopo dallo stesso centrodestra, concorso in colpa. A Maggiorelli ha risposto Maria Elena Stabile ricordando che i consiglieri comunali non sono chiamati a fare politica, bensì a compiere scelte amministrative a favore della città. Meraviglioso: in tre minuti si è consumata una esperienza amministrativa del Centrodestra che ha dimostrato tutte le sue divisioni striscianti, rimaste per anni sotto il pelo dell’acqua ma alla fine esplose, in queste settimane di campagna elettorale. Sono volati gli stracci, altro non poteva svolazzare.