Fauci: “Il pericolo arriva dal pensiero antiscientifico” 500 No Vax lo contestano. L’immunologo consulente della Casa Bianca a Siena per la laurea honoris causa in Medicina ricevuta insieme a Rino Rappuoli, direttore del Biotecnopolo
di Maria Cristina Carratù. Siena
La pandemia è ufficialmente finita, dice l’Oms, ma la protesta dei no- vax non perde occasione per attaccare l’alfiere della lotta al Covid, Anthony Fauci, l’immunologo statunitense di fama mondiale per il suo contributo alla ricerca sull’Aids, consulente di 7 presidenti americani, e dal 1984 al 2022 direttore del Niaid ( National Institute of Allergy and Infectious Diseases). Nominato dall’ex presidente Trump ( che ha poi provato a delegittimarlo, senza riuscirci) nella task force anti-Covid degli Usa, e che per i suoi immensi meriti scientifici, ieri, insieme al microbiologo Rino Rappuoli, scopritore di numerosi vaccini innovativi ( come quello per la pertosse e il meningococco C), e direttore scientifico della Fondazione Biotecnopolo di Siena, ha ricevuto dall’Università della Città del Palio la laurea honoris causa in Medicina e Chirurgia. Un’occasione ghiotta per i negazionisti del virus per rilanciare slogan già risuonati oltreoceano (“Fauci no thanks go away”, “Fauci go home”), questa volta nei giardini della Lizza, dove ieri le forze dell’ordine hanno contenuto, a distanza di sicurezza dal Rettorato, circa 500 persone arrivate da tutta Italia. « Nonostante la drammatica esperienza del Covid, il pensiero e la retorica antiscientifica sono sempre più pericolose, se non si distingue più fra verità e non verità, rischia non solo la scienza, ma una intera società » , aveva avvertito l’immunologo parlando in mattinata con i giornalisti insieme a Rappuoli, che lo ha voluto come consulente dello staff del Biotecnopolo – l’hub della ricerca applicata e dell’innovazione nel campo delle biotecnologie, promosso da ben 4 diversi ministeri ( Economia, Università, Salute e Sviluppo economico, col supporto della Fondazione senese Toscana Life Sciences), che, con il Centro nazionale anti- pandemico ( Cnap), curerà lo sviluppo di vaccini, anticorpi monoclonali, farmaci, e metodi diagnostici innovativi, proponendosi come punto di riferimento del contrasto a virus e batteri ‘’globali’’ (fra i quali, spesso dimenticato, il batterio resistente agli antibiotici, che, dice Rappuoli, «rischia di farci tornare indietro di un secolo»).
La collaborazione, e l’amicizia personale, di Rappuoli e dell’immunologo statunitense risale agli anni ‘ 80, « e ha portato in modo naturale » , dice Fauci, « ad affiancarci anche a Siena » , per affrontare al meglio la sfida della prevenzione, carta vincente contro le pandemie, e di una ricerca che deve essere instancabile: i vaccini, avverte Rappuoli, «hanno evitato altri 20 milioni di morti oltre ai 20 registrati nel mondo » , e però « ancora non proteggono dall’infezione, soprattutto i soggetti fragili, né dalle varianti, vanno quindi migliorati». E la comunità scientifica internazionale sta già studiando « una trentina di ‘’famiglie’’ di virus da cui potrebbero scaturire le prossime epidemie, per preparare ‘’ vaccini prototipi’’ da mettere subito in campo in caso di necessità». Da qui il ruolo decisivo che avrà il Biotecnopolo, « un ecosistema » , sottolinea Rappuoli, che, grazie anche all’apporto di Fauci, « avrà ricadute decisive sia sulla salute che sull’economia » ,rappresenterà «una enorme opportunità per Siena, per l’Italia e per il mondo » , e consentirà « all’Italia di non farsi più trovare impreparata, come è avvenuto, all’inizio, col Covid. Faremo qualcosa che il mondo ci invidierà». E intanto, ha insistito Fauci, non bisogna trascurare la battaglia contro la disinformazione e il cospirazionismo, ‘’ cultura’’ no vax in primis: «Le persone devono imparare ad essere oneste con se stesse, l’arma per difendersi sono l’evidenza scientifica, i dati, e i fatti, come il tasso di ospedalizzazione e di morte dei non vaccinati, immensamente più alto che fra i vaccinati, o lo spaventoso impatto economico delle pandemie» – il Covid, ricorda Rappuoli, è “ costato’’ «28 trilioni di dollari, pari a 10 anni di Pil italiano e a un anno e mezzo di quello americano».