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L’avviso di Bonomi: “Non siamo contrari ma così non funziona” Le opposizioni si organizzano: in arrivo i Comitati in difesa della Carta
DI MATTEO PUCCIARELLI
ROMA — Confindustria si mostra scettica, la Cgil chiude: il tema delle riforme istituzionali proposte dalla maggioranza di governo coinvolge anche le parti sociali. Carlo Bonomi parla all’Unione industriali a Torino e dice: «Non siamo contrari alla proposta, purché vada nella direzione della stabilità. La mia sensazione è che sia una riforma a metà e le riforme a metà non funzionano, creano problemi». Il punto critico, per Bonomi, è che «non ci può essere il caso in cui se il primo ministro non va bene allora se ne sceglieuno della maggioranza, purché faccia il programma previsto al tempo delle elezioni. Il mondo ci ha insegnato che in tre mesi succede qualunque cosa». La Cgil invece promette battaglia, esattamente come avvenne il 4 dicembre 2016 per il referendum di Renzi. «Abbiamo detto di no quando la voleva cambiare Berlusconi — spiega il segretario generale Maurizio Landini — e dopo Renzi, per noi non conta quale colore politico hanno, per noi conta che la Costituzione uscita dalla Resistenza venga applicata: non va cambiata e questa sarà l’azione che metteremo in campo». Secondo Landini «siccome non si vuole parlaredella legge di Bilancio balorda ci si inventa il fatto che solo l’elezione diretta del presidente del Consiglio farebbe risolvere i problemi».
Nel frattempo anche le opposizioni si organizzano. «Siamo pronti a lanciare Comitati in difesa della Costituzione in tutta Italia», promette Angelo Bonelli di Alleanza verdi sinistra. «Se il governo perde il referendum deve andare a casa: una riforma costituzionale imposta dal governo al Parlamento e ai cittadini che poi viene respinta dagli italiani obbliga il governo a lasciare », lancia la palla avanti Francesco Boccia, presidente dei senatori pd, in linea con quanto già dichiarato da Chiara Braga su Repubblica .
Dopodiché non c’è in lavorazione un ddl alternativo delle opposizioni a quello del governo sul premierato. Una contro-proposta condivisa, perlomeno andando a rivedere le posizioni del passato di Pd, 5 Stelle e anche Azione potrebbe essere un cancellierato sul modello tedesco. Ospite di Bruno Vespa, invece, la titolare del ministero delle Riforme Maria Elisabetta Casellati assicura che «la riforma costituzionale non prevede uno svuotamento dei poteri del Capo dello Stato. I suoi poteri sono identici, e chi dice che si indebolisce fa una strumentalizzazione inutile».