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29 Novembre 2023Gli auguri di Donzelli e Sangiuliano, il nuovo scontro con Nardella. «Non ho sentito il sindaco…»
Giorgio Bernardini
Eike Schmidt è diventato cittadino italiano, ma se questo sia il primo passo verso la sua candidatura a sindaco con il centrodestra lo scopriremo solo a gennaio. Ieri ha ritirato i documenti a Palazzo Vecchio, spiegando che deciderà solo una volta terminato il suo mandato da direttore degli Uffizi: «Potrebbe essere un sì o un no, non lo escludo ma non lo confermo nemmeno» ha detto ancora una volta sibillino, aggiungendo che non sarà affatto scontento di «accogliere agli Uffizi» i leader sovranisti a cui Matteo Salvini ha dato appuntamento a Firenze per domenica. Intanto, ad alimentare l’ipotesi di una candidatura di Schmidt ieri sono arrivati subito gli auguri di Giovanni Donzelli, fiorentino deus ex machina nazionale di Fratelli d’Italia, e del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Chi sperava in un incrocio con Dario Nardella è rimasto invece deluso, il sindaco non c’era — spiegano dallo staff che non trattandosi di una cerimonia il primo cittadino «non vi si reca fisicamente in nessun caso» — ma ha firmato il plico personalmente. Lo scontro tra i due si è comunque ripetuto, a distanza, anche ieri: «Il biglietto da visita del direttore è la gru che sta davanti agli Uffizi» aveva detto Nardella in mattinata. «Il cantiere è stato gestito dalla soprintendenza che non sono io, credo che il sindaco lo sappia, io non sono mai stato soprintendente. Solo questa primavera abbiamo ricevuto il progetto nella sua ultima fase e una delle mie priorità — ribatte Schmidt — era far studiare come rimuovere questa gru, che è qui da un tempo troppo lungo». Poi arrivano le scaramucce laterali, riferite alla consegna dei documenti per la cittadinanza: «Non ho ancora guardato chi mi ha fatto gli auguri, ma non ho di certo sentito il sindaco. Ho letto che lui — spiega ancora il direttore — ha dichiarato più volte ai giornali che con me non voleva parlare perché ero un semplice funzionario. Io al contrario ho iniziato la mia vita come funzionario, ora sono un dirigente dello Stato, parlo con tutti, con i funzionari, con gli assistenti. Mi ha fatto molto piacere avere davanti un funzionario del Comune di Firenze così competente».
A proposito di auguri, i primi arrivati pubblicamente al nuovo italiano sono quelli del presidente del Consiglio comunale fiorentino Luca Milani, che proprio mentre Schmidt spiegava di non aver ancora ricevuto felicitazioni dai politici, sopraggiunge nel cortile del palazzo: «Glieli faccio io gli auguri, direttore!». Imbarazzo di Schmidt che non lo riconosce e poi lo definisce «uno statista». Ilarità a parte, le felicitazioni politicamente più romane arrivano poco dopo da Donzelli che di Firenze, da quando è in pianta stabile nella capitale, parla sempre pochissimo. Questa era tuttavia l’occasione per sottolineare un rapporto di stima su cui si fonda il corteggiamento del direttore per la candidatura a Palazzo Vecchio: «Nel ruolo che ricopre — dice di lui il coordinatore dei meloniani in una nota ufficiale — ha portato nel mondo il nome e la cultura di Firenze». Felicitazioni anche dal ministro della Cultura Sangiuliano: «Ha dimostrato l’attaccamento alla nostra comunità nazionale e ai simboli della nostra identità». E poi via, dal capogruppo di Forza Italia in Senato Maurizio Gasparri («Cittadinanza meritata») alla sottosegretaria Lucia Borgonzoni.
Schmidt accoglierà agli Uffizi i leader del gruppo Identità e democrazia al Parlamento europeo riuniti da Salvini domenica alla Fortezza? «Tutte le persone hanno il diritto di entrare agli Uffizi, non sto all’ingresso a vedere chi mi piace o no, la regola sta nell’articolo 97 della Costituzione. Chi vuol venire — replica — è il benvenuto, mi fa molto piacere che abbiamo rappresentanti di altri Paesi che vengono a vedere i tesori senza confini».
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