A Roma i leader nazionali stanno discutendo di alleanze locali per le amministrative del 2024. A Firenze la strada non è semplice: i grillini su questo sono spaccati e i dem devono tener conto della reazione di Renzi
di Ernesto Ferrara
«Il voto favorevole sullo stop a Airbnb un segnale al Pd? Ma no, solo libertà di coscienza. Il tema dell’overtourism è scappato di mano…» alza le mani il capogruppo dei 5 Stelle in Palazzo Vecchio Roberto De Blasi, che due giorni fa in Consiglio comunale ha detto sì alla delibera per fermare gli affitti brevi nel centro storico, l’atto politico manifesto del sindaco nuova versione, il Nardella “Che Guevara” che ora blocca alberghi, studentati, turistifici. Eppure tanto come casuale la mossa non è stata presa nè a Firenze nè a Roma perchè risponde a un disegno che i leader stanno pianificando: un asse Pd-5Stelle sulle città che votano nel 2024 che Conte e Schlein, al netto delle distanze in campo, ora discutono sul serio. E Firenze potrebbe rientrare nell’operazione. Tanto più che c’è un pezzo dei 5 Stelle fiorentini, quello che fa capo al gruppo Noferi- Masi, che già da mesi ritiene che un canale coi dem vada pur tenuto, senza abbracciare al primo turno una coalizione con le sinistre extra Pd modello Campi, che è quel che invece teorizzano Galletti- Quartini e lo stesso De Blasi peraltro, che poi però ha votato a favore lunedì (Masi in aula si è astenuto, ha dubbi legali). Sia come sia, il Pd fiorentino mangia la foglia: « Coi 5 Stelle qui è sempre stato molto complicato per via di temi come l’aeroporto eppure se un dialogo proficuo propiziato dall’input nazionale nasce che male c’è?» si andava dicendo ieri tra quadri e dirigenti dem, e in fondo lo stesso Nardella per quanto consapevole sia complicatissimo auspica che almeno un dialogo col partito di Conte non sia impossibile. Se non altro per il secondo turno. Come auspicano nell’area Schlein. Un “male” però ci sarebbe: già indispettito per l’occhio strizzato a Calenda, Renzi sui grillini ha già messo il veto. E non che ne mancassero, ma nuove fibrillazioni adesso scuotono lo scenario. La mossa anti Airbnb del resto ha agitato le acque. Da un lato nel merito, perchè al netto di ricorsi al Tar blocca i nuovi affitti brevi in area Unesco col placet di Cisl e Cgil. E per i 5 mila neoregistrati prima dello stop potrebbe arrivare l’obbligo di fornire la registrazione in Questura. Ma è più di tutto politico lo scossone. Italia Viva ha votato contro, però nel Pd Giani e anche l’area schleiniana Fossi-Monni sono per l’alleanza con Renzi: basti pensare che ierila giunta Giani ha avanzato la proposta di legge per permettere aEdoardo Fanucci di Iv di diventare direttore di Sviluppo Toscana, facendo indignare Fdi. I 5 Stelle hanno su Airbnb dato un segnale positivo: ma Renzi e anche Giani sono contro un asse coi contiani anti-sviluppisti. La sinistra-sinistra di Bundu-Palagi-Torelli domani lancia il progetto Firenze 2024 e manda un appello ai 5 Stelle ad aggregarsi. Ma in M5S son divisi. Comunque semmai tentati di andare nè col Pd nè con la gauche, ma soli. A meno che non arrivi l’imprimatur Conte- Schlein. Uno scenario a ostacoli. Dove continuano a scorgersi ipotesi di candidati sindaco come Monni o Funaro in ticket con Giorgio. O forse Giani come “salvatore della patria”, con l’obiettivo di unire tutti, da Renzi al Pd al civismo di sinistra: ma pare che tra i consiglieri regionali dem si avanzi ora l’idea di una proposta di legge per mettere i bastoni tra le ruote ad un fine legislatura anticipato. Anche sulle Europee è caos. Nardella è in campo ma il sindaco di Prato Matteo Biffoni, ex bonacciniano anche lui, conferma come anticipato da Repubblica che gliel’hanno chiesto e ci pensa. Sarebbe una grossa sfida a Nardella, che con l’area Schlein e Giani ha fatto asse sui rifiuti. I bonacciniani puri e duri non ci stanno: «Non potete scegliere in quattro in una stanza» avverte Antonio Mazzeo.