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30 Marzo 2024Secondo il sindacato, che diserterà la festa del 10 aprile, la gestione di Salvo legata alle botte agli studenti
di Luca Serranò
Vogliono la rimozione dall’incarico del questore Sebastiano Salvo, accusato di aver imposto una gestione « assolutistica » e di aver ignorato, tra le altre cose, le rimostranze dei sindacati sull’organizzazione dei turni di lavoro e sulle condizioni degli uffici.
Il Siulp di Pisa annuncia una clamorosa protesta in occasione della festa della polizia, il prossimo 10 aprile: «Non parteciperemo alle celebrazioni organizzate dalla questura», dicono dal sindacato, che già da diversi mesi si era messo sulle barricate per contestare Sebastiano Salvo. Nessuna cerimonia, dunque, ma « una manifestazione di protesta e di dissenso nei confronti della gestione che il questore sta operando nei confronti del personale di polizia e di conseguenza nei confronti della città».
L’ attacco è pesantissimo, e finisce per abbracciare anche le violenze scoppiate lo scorso 23 febbraio durante il corteo pro Palestina, con le manganellate dei reparti ai giovanissimi manifestanti. «Se si fosse intervenuti prima forse avremmo avuto una diversa linea di responsabilità — prosegue il sindacato — come avvenuto negli ultimi trent’anni di gestione dell’ordine pubblico a Pisa, avrebbe prevalso quel giusto equilibrio fatto di pesi e di contrappesi che avrebbero evitato quanto poi accaduto quel venerdì nero, che ha finito per mortificare un’intera città e che in futuro potrebbe produrre gravi pregiudizi alle istituzioni». Durante la “contro manifestazione” saranno distribuiti «documenti sindacali contenenti fatti concreti e le nostre perplessità, che vanno ben oltre i fatti accaduti lo scorso 23 febbraio: si tratta di un estratto di situazioni che compongono un dossier di circa 200 pagine già inviate al Dipartimento della Pubblica sicurezza».
Dal Siup spiegano infatti che lo scontro con il questore si trascina da tempo. « C’era stata una ispezione ministeriale, ma non abbiamo mai saputo i risultati ». Nessuna risposta, intanto, dal questore, che dopo le fortissime polemiche innescate dagli scontri di piazza si ritrova con un’altra spina nel fianco.
Per i fatti dello scorso 23 febbraio, intanto, continua l’inchiesta della procura pisana. Al tempo stesso vanno avanti anche le indagini “ difensive” che alcuni dei manifestanti feriti hanno affidato a un pool di avvocati, con l’obiettivo di accertare — attraverso testimonianze e l’analisi di foto e video delle cariche — le presunte responsabilità dei singoli agenti. Accertamenti ancora in corso, infine, anche a Firenze, dove lo stesso giorno erano scoppiati altri tafferugli sempre a margine di un corteo pro Palestina.