Sembra che in Toscana, la Toscana politica, il tempo si sia come fermato, e quando procede, lo fa lentamente, il passo impercettibile della tartaruga. Lunghissimo invece il salto all’indietro che facciamo noi, al 2002 quando la politica, soprattutto a sinistra, strizza l’occhio di invidia ai cugini emiliani, che a Bologna, avevano dato vita alla multiutily Hera. Grande aggregazione nel settore dell’acqua, dell’energia e dei rifiuti. E noi toscani no? Ancora a nuotare nel mare del «piccolo è bello»? Non sia detto, anche la Toscana decide di puntare ad avere la sua multiutility sul modello di grandi player nazionali come Acea, A2A, Hera, Agsm-Aim e Iren. Ci siamo, eccoci. Alberto Irace, l’amministratore delegato di Alia Multiutility Toscana, ha annunciato nei giorni scorsi al Corriere Fiorentino che, nonostante le perplessità di Cgil e piccoli Comuni, a ottobre sarà pronto il nuovo piano industriale e che nel 2024 potrebbe esserci lo sbarco in Borsa. Nonostante siano passati più di vent’anni, un tempo più che ragionevole (per non dire lunghissimo) per prendere decisioni definitive, il Pd regionale non è ancora convinto e tuona contro il malcapitato Irace: «Fuga in avanti» viene definito l’annuncio sulla quotazione della Multiutility. Siamo come nel gioco dell’oca, alla casella Irace passo indietro? Oppure la casella si chiama, più probabilmente, 2024, l’anno delle elezioni amministrative a Firenze per cui meglio stare coperti, niente azzardi su temi divisivi come la Multiutility.

Proprio ieri le associazioni contrarie hanno scritto: «Basta silenzio Pd e Fdi. I loro sindaci hanno tradito il mandato elettorale. È inaccettabile che Pd e Fdi continuino a non rispondere pubblicamente riguardo alle tante gravi questioni di merito e di principio emerse sulla Multiutility». Nel mirino Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd, referente toscano di Elly Schlein: «Se il Pd non rimetterà in discussione con urgenza quanto proposto dai suoi sindaci, sarà la dimostrazione che nulla in quel partito è mai cambiato». Medesimi imbarazzi e silenzi anche sull’aeroporto Vespucci. Proprio nei giorni scorsi il ministero dell’Ambiente ha dato l’ok alla procedura di Via-Vas per l’ampiamento del Vespucci. Si ipotizza che i cantieri possano essere aperti nel 2024. Ancora il 2024, l’anno delle elezioni. Temi scottanti per un Pd diviso tra riformisti e radicali. «Sopire, troncare, padre molto reverendo: troncare, sopire», sono le parole che nei Promessi sposi il Conte zio, parente di don Rodrigo, rivolge al padre provinciale per allontanare fra Cristoforo. Il Conte zio viene descritto come un politico senza talento ma bravo nel rinviare i problemi e nell’esercitare il suo potere con giochi di parole. Manzoni lo detesta, gli preferisce figure capaci di assumere le proprie responsabilità. D’altra parte i problemi possono essere rinviati, spostati, anestetizzati, ma arriva sempre l’ora delle decisioni. A Firenze l’ora è scoccata e questa è la sfida se il Pd si vuole confermare alla guida di Palazzo Vecchio. E un politico navigato come Giuseppe Matulli non a caso avverte i candidati alle primarie del Pd: diteci che Firenze avete in mente.