di Ernesto Ferrara
Dilemmi pentastellati. Il Pd tormentato che ci prova. L’altolà dei renziani. E Tomaso Montanari che sfida: «Per fare l’accordo Pd-M5S a Firenze ci vuole un o una Todde. Ora palla a Elly Schlein. Magari salta la Funaro… ». A 3 mesi dal voto il vento giallorosso di Sardegna sferza Firenze suggerendo nuove settimane di brividi sul fronte accordi. I dem persuasi che adesso dal Nazareno arrivi l’input di tentare anche qui l’asse con M5S si portano avanti il lavoro: « Dalla Sardegna arriva una spinta al campo largo. Noi siamo sempre per apertura e inclusione, la divisione è pericolosa » fa sapere Andrea Giorgio a nome del Pd toscano. Sembra quasi un appello ai grillini, che da Empoli a Livorno vogliono sfidare il Pd, a convergere sui candidati dem. E vale pure per Firenze, dove i 5S sono divisi ma sembrano far rotta più su Montanari. Adesso sono in attesa di un input del leader Conte, ma pronti a spaccarsi. « Troverei esilarante che il Pd ricambiasse alleanze in virtù di una vittoria in Sardegna, determinata peraltro dal fuoco amico della destra. A Firenze il quadro politico è diverso. Ma facciano pure loro», avverte intanto Nicola Danti di Italia Viva. «È essenziale che adesso Renzi abbassi le pretese. Il ticket col vicesindaco è impossibile » controbatte un autorevole dirigente Pd. Su Renzi ora c’è pure il veto di Calenda. Un caos. E occhi già puntati al nuovo test, l’Abruzzo, si vota il 10 marzo.
« La vittoria sarda di Todde traccia una linea da seguire a Firenze: si apra subito il dialogo coi 5stelle » manda a dire Sinistra Italiana con Dario Danti e Diana Kapo. Gli schleiniani gongolano: «Se va fatto l’accordo con M5S? È quello che ci chiedono i nostri elettori in Sardegna e anche a Firenze » dice Samuele Mori, circolo Europa; anche per l’assessora regionale Alessandra Nardini l’accordo coi 5S va tentato; a Prato è il segretario e aspirante candidato sindaco Biagioni a uscire: «Se siamo uniti anche con M5S vinciamo » . Ci sarebbero pure un tot di 5Stelle fiorentini favorevoli all’asse coi dem, come Masi. Ma all’anelito teorico seguono spine pratiche: « Per vincere si deve mettere in campo la discontinuità giusta» si sfila uno come De Blasi, 5S montanariano doc. «Complimenti a Todde. Però a Firenze più che i 5 Stelle che hanno numeri relativi sarebbe importante tenere tutti, compreso Renzi. E poi l’aeroporto va fatto,su quello non c’è da trovare mediazioni» avverte il governatore Pd Eugenio Giani. Nardella parla di voto « spartiacque » , non ostile ai 5S. Ma dubbi sui 5S affiorano dall’ala riformista che fa capo a Mazzeo. Raccontano che la stessa candidata sindaca fiorentina Funaro abbia qualche perplessità su un accordo solo coi 5S senza Renzi. Se non altro a destra tra tensioni dentro la Lega ( il sindaco di Pisa Conti, ora vicino a Zaia, attaccato dai salviniani) e tra Lega e Fdi va pure peggio: Eike Schmidt pare essersi eclissato, dicono ora sia più nelle grazie della Lega che di Fdi e che ragioni economiche lo frenino. E l’irritazione nella base sale.