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12 Marzo 2024Infuria lo scontro con Iv, dem divisi sulla gestione della vicepresidenza di Saccardi
Luca Gasperoni
Volano gli stracci nei palazzi del potere cittadino in vista delle chiamate alle urne, con il filo rosso della traballante maggioranza Pd-Italia Viva a legare i destini di Palazzo Vecchio e Palazzo Strozzi Sacrati.
All’indomani della Leopolda che ha sancito il tramonto dell’intesa elettorale, infatti, in Comune e Regione si respira un’aria da regolamento di conti. Con conseguenze imprevedibili non solo per il voto di giugno ma anche per la sopravvivenza dell’asse di maggioranza, comunale e regionale, tra dem e renziani. Epicentro delle tensioni la Regione, dove oggi si riunirà il gruppo consiliare e nei prossimi giorni i vertici dem per discutere sull’eventuale richiesta di un passo indietro della vicepresidente regionale, Stefania Saccardi, candidata Iv alle elezioni. Scelta che potrebbe acuire la spaccatura interna ai dem, visto che il governatore regionale Eugenio Giani e la diretta interessata sono contrari all’idea.
Più tranquilla invece, al netto delle dichiarazioni bellicose, la situazione a Palazzo Vecchio dove la posizione dell’assessora renziana, Titta Meucci, non è in discussione. L’unica incognita è la tenuta della maggioranza in vista di alcune votazioni, in cima alla lista quella sul Piano operativo comunale (Poc), dove serpeggia, nonostante i proclami di fedeltà renziani, il timore di uno sgambetto insieme ai tre consiglieri di Firenze democratica. Come è avvenuto ieri con l’odg di Iv collegato al bilancio sulle multe che ha spaccato i dem.
Ma la partita più calda resta quella in Regione, aperta oggi dalla riunione consiliare dem presieduta dal capogruppo Vincenzo Ceccarelli. Non sono in dubbio i malumori dem e il desiderio di intervenire sul caso Saccardi, resta ancora da capire il come. In ballo varie ipotesi: richiesta di dimissioni, ritiro temporaneo delle deleghe, e addirittura la suggestione, senza alcuna base giuridica, di un’autosospensione di Saccardi durante la campagna elettorale. Senza dimenticare le potenziali ricadute: a nessuno, infatti, sfugge sia la difficoltà di governare con numeri risicati per oltre un anno e mezzo, sia la prospettiva di ritrovarsi Iv contro anche alle Regionali. Temi al centro del prossimo incontro tra Ceccarelli, il segretario regionale dem, Emiliano Fossi e il presidente Giani. Intanto il capogruppo di Forza Italia, Marco Stella, incalza: «Giani venga a riferire in aula, serve chiarezza politica e soprattutto serietà: qui si sta facendo un mero discorso di poltrone, mentre sarebbe opportuno e auspicabile che Saccardi si dimettesse».
Clima, almeno dialettico, ben più rovente a Palazzo Vecchio. «Dimissioni? Dipenderà molto dalla discussione interna dei gruppi consiliari, del sindaco e del governatore. Non credo sia un problema, siamo all’ultimo scorcio di mandato», spiega il segretario fiorentino dem, Andrea Ceccarelli. E sull’intesa con il M5s, aggiunge, «se troviamo delle convergenze noi ci siamo». Con il coordinatore fiorentino Iv, Francesco Grazzini, a ironizzare, «la convergenza è l’antirenzismo?», prima di passare all’attacco: «Ci accusano di tenere queste posizioni per le poltrone, loro potrebbero fare il testimonial di una ditta di divani». E la capogruppo renziana in Consiglio, Mimma Dardano a promettere: «Resteremo in maggioranza ma con senso critico, votando gli atti fondamentali nel programma di governo, non le cose che appaiono all’ultimo minuto o sulle quali non siamo d’accordo».