Hamas e l’odio per Israele: «Pace? C’è solo la violenza»
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1 Novembre 2023LE RESPONSABILITÀ DEL GOVERNO
Tel Aviv
Dal massacro del 7 ottobre, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha ripetutamente affermato di non essere mai stato avvertito dai responsabili della sicurezza di un imminente aggressione da parte di Hamas, evitando di assumersi la responsabilità diretta dell’attacco efferato del gruppo terroristico palestinese. Lunedì diversi media israeliani hanno pubblicato un report del 2016 redatto da Avigdor Liberman, allora ministro della Difesa del precedente governo Nathanyau: un fascicolo di 11 pagine in cui si avvertiva dei piani terroristici di sfondare il confine, distruggere le comunità nel sud e rapire un numero consistente di ostaggi. Nel documento il ministro scriveva: « Hamas intende portare il conflitto in territorio israeliano inviando una forza di migliaia di combattenti per attaccare via mare e via terra, catturare unità dell’esercito, comunità di civili e rapire ostaggi. Oltre al danno fisico per la popolazione – aveva aggiunto – ciò porterà anche a un danno irreparabile al morale e alla sicurezza dei cittadini israeliani. Sono convinto che le conseguenze di un simile attacco saranno anche peggiori dei risultati della guerra dello Yom Kippur ».
Il rapporto era stato presentato al premier con un appello a effettuare in modo imminente un attacco a sorpresa contro Hamas, per sventrare i suoi piani.
Dopo due anni di lavoro a vuoto, Liberman si era dimesso nel novembre 2018, facendo cadere l’esecutivo di Netanyahu, a seguito di un cessate il fuoco concordato tra Israele e il gruppo terroristico, sulla scia di una raffica di missili senza precedenti – oltre 400 – lanciata per due giorni di seguito verso Israele. « Il cessate il fuoco, assieme all’accordo con Hamas, è una dichiarazione di vittoria al terrorismo – aveva detto –. Quello che stiamo facendo è comprare tranquillità a caro prezzo, senza un piano a lungo termine per garantire la sicurezza del Paese». E aveva lasciato l’incarico, dichiarando: « Non posso restare seduto qui e continuare a guardare negli occhi gli abitanti del sud di Israele».