Il leader di Italia Viva respinge l’offerta di dialogo di Fossi L’ex assessora all’urbanistica: “ Avete diviso una comunità”
diAzzurra Giorgi
Il giorno dopo è quello delle reazioni. Di chi plaude alle scelte, ma anche di chi annuncia « di pensarla in altro modo», come Matteo Renzi, di chi accusa il Pd di aver rinnegato i suoi principi fondativi e parla di « candidata senza programma, frutto di forzature » , come Cecilia Del Re, l’ex assessora che due sere fa, a San Bartolo a Cintoia, ha preso atto della candidatura di Sara Funaro. Senza passare dalle primarie da lei a lungo invocate. Il nome di Funaro è stato accolto con favore dall’ 81% degli iscritti presenti l’altra sera. « Voglio cominciare da case popolari e commercianti. E la sicurezza non è né di destra né di sinistra, è fondamentale da un punto di vista della giustizia sociale. Servono presidi sociali e culturali, bisogna rilanciare la lotta alle tossicodipendenze, specie sulle droghe pesanti, e servono più forze dell’ordine» dice lei in giornata aRepubblica.
Nella notte, i delreiani avevano rumoreggiato un po’, Del Re aveva parlato di « un’area che è nata. C’è un 25% che non ha aderito a questo percorso. Continueremo a dialogare ». Poi, ieri, poco prima delle 10 un tweet di Matteo Renzi dà il via alla giornata: «A Firenze il Pd rinnega le primarie. E sceglie la candidatura alleandosi con la sinistra radicale: sarà interessante leggere il programma su aeroporto, stadio, servizi pubblici » . E lancia un appuntamento per sabato alle Murate: «Racconteremo con Stefania Saccardi perché la pensiamo in un altro modo. Inizia una sfida fantastica » continua, di fatto ignorando l’appello del segretario Pd regionale Emiliano Fossi che ieri sosteneva che ci fosse «tempo per approfondire un dialogo anche con Iv. Senza pregiudiziali». Dopo poco ecco il leader di Azione Carlo Calenda, a rimarcare le distanze di un ormai deflagrato terzo polo: «Funaro è persona seria, competente e potrà continuare l’ottimo lavoro sin qui svolto da Dario Nardella».
Su Renzi, comunque, dopo leaperture di Fossi e del segretario cittadino Andrea Ceccarelli, interviene anche il governatore Eugenio Giani, secondo il quale se l’ex premier ha convocato una conferenza stampa per sabato « è perché probabilmente ci sono i margini per poter discutere e affrontare le questioni. Credo che Iv sia una componente essenziale almeno nella mia visione del centrosinistra. Stefania Saccardi è la mia vicepresidente e lavoriamo molto bene » . Difficilmente Renzi tornerà sui suoi passi. Quella di sabato, però, più che un’ufficializzazione potrebbe essere una pre-candidatura, che gli darebbe la possibilità di negoziare ancora per un po’, magari aspettando che dal centrodestra spuntino novità: se non venisse candidato Schmidt ma un nuovo civico, come il presidente della Camera di Commercio Leonardo Bassilichi, si potrebbe creare un asset inedito. Tanto più che la speranza di Renzi è che i 5S vadano col Pd ( un’intesa a oggi difficile), così da lasciargli più campo tra i moderati. E sul Pd ai suoi Renzi avrebbe fatto un paragone, il cui senso è: « È come se tu organizzi una cena, metti a tavola tutti, inizi a mangiare, poi dopo 10 minuti ti ricordi e mi chiami dicendomi ‘Se vuoi vieni’».
Ma l’attacco più forte viene da dentro il Pd. Perché se ieri mattina Nardella raccontava di aver « apprezzato le parole di Del Re sull’importanza di mantenere un canale di dialogo » , nel pomeriggio usciva una dura nota dell’ex aspirante candidata. «Il Pd fiorentino ha rinnegato un suo principio fondativo» dice lei riferendosi alle primarie, e poi: «Bastava che la candidata investita si fosse messa a disposizione per scrivere una pagina di partecipazione, e anche una pagina femminista, che ne esce indebolita » . Parla di « spaccatura » che racconta di un partito «aperto, plurale», e un altro « teso a proteggere le proprie posizioni e interessi», con una divisione che « rischia di essere ben più profonda nella comunità che vede nelPd un riferimento e si sente spaesata ». Poi l’affondo su Funaro: «Punta sulla continuità, noi chiediamo innovazioni discontinue che partono dal basso. Una candidata senza programma e con un voto spaccato non è una bella partenza. Ma è frutto di forzature di tempi, prove muscolari e mancanze di dialogo». Chi le ha parlato spiega che non avrebbe intenzione di uscire dal Pd, né di correre da sola. E di incontri coi vertici del partito, al momento, neanche l’ombra: « Non l’hanno cercata».