La firma dell’accordo la prossima settimana I gestori delle residenze per anziani avevano chiesto un incremento superiore
diMichele Bocci
L’accordo c’è, nel giro di una settimana dovrebbe essere reso pubblico, a meno di colpi di scena. Dopo un lungo braccio di ferro, con i gestori che hanno minacciato l’aumento delle rette agli utenti e in certi casi lo hanno messo anche in atto, la Regione ha deciso di incrementare i fondi per le Rsa.
Le residenze sanitarie per anziani toscane chiedevano da tempo una aumento della cosiddetta “ quota sanitaria”, che è a carico della Regione. Il suo valore è fermo da 11 anni, lamentavano, e nel frattempo i costi per il lavoro e le forniture sono aumentati. Inizialmente le risposte della Regione sono state blande, tanto che alcune Rsa hanno deciso di aumentare la cosiddetta “ quota sociale”, che è a carico dei pazienti (a meno che, in base al reddito, non abbiano diritto ad un aiuto da parte del loro Comune). All’inizio di agosto c’è stato però un incontro decisivo, al quale ha partecipato anche il presidente Eugenio Giani, oltre ad alcuni tecnici degli assessorati coinvolti, al Sociale e alla Salute.
Al tavolo la Regione ha assicurato che darà per quest’anno un aumento di 2 euro al giorno per ogni ospite delle Rsa. Si tratta quindi di 60 euro al mese a fronte di una retta attuale che è di circa 1.500 euro. Per quest’anno, visto che gli ospiti sono circa 10 mila, l’operazione costerà circa 2,5 milioni di euro. Ma non è finitaqui, Giani ha assicurato che sia nel 2024 che nel 2025 ci saranno ulteriori aumenti che si aggiungeranno a quello di quest’anno, cosicché la crescita alla fine supererà i 120-140 euro per paziente.
Le associazioni di gestori avevano chiesto incrementi più alti, di circa 6,5 euro a paziente. Nel 2025, sommando i tre aumenti promessi da qui ad allora, non siarriverà a quel livello ma comunque la proposta sarebbe considerata soddisfacente. « Detto questo, chi ha già aumentato la quota sociale difficilmente tornerà indietro » , fa sapere uno dei titolari. Adesso i proprietari aspettano che la Regione invii lo schema di accordo con le nuove tariffe. Il programma era quello di firmarlo uno degli ultimi giorni del mese, quando poi sarebbe statoreso pubblico ma a ieri niente era ancora arrivato dall’assessorato guidato da Serena Spinelli. Questo starebbe provocando un certo malumore dei gestori, che vogliono leggere bene il testo prima di andare in Regione a siglarlo. .
Passaggi formali a parte, la novità introdotta dall’accordo sarebbe molto importante. Dopo anni di rapporti difficili tra il sistema pubblico e quello privato che si occupa di un settore molto delicato dell’assistenza, quella residenziale agli anziani non autosufficienti, potrebbe iniziare un periodo meno conflittuale. E ulteriori aumenti per gli ospiti potrebbero essere congelati. Tra le difficoltà denunciate dai titolari delle Rsa sono molto sentite anche quelle che riguardano il personale. C’è carenza di infermieri e anche di operatori sociosanitari ( oss). I primi preferiscono lavorare nel sistema pubblico e ora che ci sono carenze di organico in Asl e ospedali non hanno difficoltà a trovare un impiego in quei contesti. Così nemmeno rispondono alle offerte delle Rsa. Sugli oss, si tratta di professionisti formati con un corso regionale di 1.000 ore. Le residenze per anziani da tempo chiedono alla Toscana di fare bandi più numerosi per riuscire ad assumere più persone. E proprio su questo sempre nell’incontro dell’inizio di agosto ci sarebbe stata un’apertura da parte della Regione a formare più professionisti. Un altro passo per andare incontro alle Rsa.