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20 Giugno 2022Verso i ballottaggi
Una decisione sorprendente che rischia di alterare gli equilibri del ballottaggio a Carrara, ma anche di avere ripercussioni ben più gravi a livello regionale per quanto riguarda i rapporti tra il Pd e Italia Viva. Dopo che nei giorni scorsi c’è stato il tentativo di trovare un accordo tra la candidata del centrosinistra Serena Arrighi, prima con il 29,92% delle preferenze, e Cosimo Maria Ferri, che al primo turno ha ottenuto il 15,10%, ieri la decisione che ha ribaltato le carte in tavola. Ferri ha scelto di apparentarsi con Simone Caffaz, il candidato della Lega (al primo turno ha ottenuto il 18,93%), che potrà contare anche sull’appoggio di FdI e FI che al primo turno hanno sostenuto Andrea Vannucci (per lui il 17,11%).
Il deputato di Italia Viva ( che comunque non aveva il simbolo del partito tra le sue tre liste, due civiche più il Psi) non usa mezzi termini per annunciare la scelta: «Io non ho posto alcuna condizione a nessuno, ma non ne accetto da altri. In Caffaz c’è stata invece grande apertura su tutto, anche su una ripartenza da un progetto riformista che sia condiviso. Invece, nell’unico incontro che ho avuto con Serena Arrighi, purtroppo l’ho trovata priva di autonomia, ostaggio del suo partito: un Pd che ripropone la stessa operazione politica con i soliti schemi calati dall’alto, irremovibili, al solo scopo di prendere tutto il prendibile». Ferri avrebbe voluto con Arrighi un apparentamento ufficiale, la candidata dei dem invece ha scelto la via dei non apparentamenti perché avrebbe modificato il progetto politico presentato dalla coalizione ai cittadini. Mentre Angelo Zubbani, la cui lista del Psi ha preso il 6,3%, si è dissociato da Ferri. « Nei dialoghi intercorsi con Ferri in quest’ultimo periodo – dice il segretario cittadino del Pd Gianluca Brizzi – non faceva cheripetere “ Io, io, io…”. Nessuna parola spesa per Carrara. Nessuna parola spesa usando il “noi”, inteso come possibile squadra allargata».
La scelta di Ferri ha fatto arrabbiare non poco, per usare un eufemismo, il Pd. Dall’entourage della segretaria regionale Simona Bonafè traspare irritazione, ma la testa è rivolta anche a Lucca, dove invece Italia Viva ha scelto di appoggiare il candidato del Pd Raspini. Anche Emiliano Fossi, della segreteria regionale dem, è sorpreso: « Le critiche di Ferri mi sembrano fuori luogo. Questo pone un problema sulle alleanze per il futuro. Vediamo come va questo ballottaggio, ma poi bisogna riflettere e lavorare in modo molto approfondito nei prossimi mesi».
Perché ora il problema diventa ben più grande delle elezioni a Carrara e coinvolge la Regione, dove Italia Viva è dentro la maggioranza, con posti anche apicali, dal momento che Stefania Saccardi è la vicepresidente della Regione e Stefano Scaramelli è vicepresidente del Consiglio regionale. Che succede ora? Ci sarà un rimpasto? Verrà presa qualche decisione? Per il momento il presidente Eugenio Giani è molto deluso dalla scelta di Ferri: «Avrei auspicato un accordo con Arrighi, questo non c’è stato, ha provocato questa reazione quindi valuteremo in generale nei prossimi giorni il quadro » . Anche il capogruppo Vincenzo Ceccarelli è arrabbiato: « Ne penso molto male, mi aspetterei che anche Italia Viva, come ha fatto Zubbani che si è defilato, faccia altrettanto sennò si possono creare imbarazzi. Andrà fatta una riflessione, queste cose non si regolano in maniera istintiva, ma se Iv non dovesse prendere posizione dovremo fare una riflessione seria » . Con Italia Viva che però appoggia la scelta di Ferri: «Ho piena fiducia in lui e nelle sue scelte, non ci vedo alcuna correlazione con quelle che sono le dinamiche regionali » spiega Scaramelli. Mentre dall’assessora Alessandra Nardini arriva un invito ai rappresentanti di Iv in Regione: «Chiedo loro che in queste ore lavorino per ricucire il campo progressista ovunque».
— a.d.m.