SCIOGLIERE NON CURA
E però temo che neppure il rompete le righe risolva di per sé il problema di cui il Pd non ha saputo essere la soluzione.
Poiché le culture che vi hanno dato vita a loro volta erano arrivate estenuate a quell’appuntamento. E si erano affrettate proprio perché intuivano che le risorse ereditate dal loro passato non avevano più un futuro dalla loro.
Dunque, a quel punto era forse il caso di scommettere sull’oblio dato che la memoria non dava più frutti. Era un circolo vizioso, insomma. Anche quello di prima.
Quello che sto cercando di dire è che anche l’idea di uno scioglimento toppo affannoso rischia paradossalmente di infondere nuova forza all’equivoco di cui il Pd è stato figlio. E cioè che si possa improvvisare con un colpo di fantasia tutto quello che la noiosa, faticosa, rigorosa elaborazione del passato non concede più ai suoi eredi.
Una resa senza condizioni, lascerebbe infatti tutti ancora lì, prigionieri degli errori che non si sono saputi ripensare, né tantomeno correggere.
Se si può azzardare un consiglio, da fuori e da lontano (ma non troppo), viene da dire al Pd che sarebbe tempo di mettere in scena la vera rappresentazione che si è mancato di attrezzare in questi anni. E cioè il confronto tra chi crede che la politica sia la rincorsa della novità e chi crede che sia la custodia della memoria.
Novità pur prudenti, s’intende. E memorie rivisitate senza troppo zelo, anche loro. In una parola, rapporti con il tempo, che possono volta a volta nutrirsi di ubbidienza o invece gonfiarsi di ribellione.
Questo esercizio, tralasciato negli anni passati, avrebbe consentito di non perdersi nel labirinto del populismo, laddove il Pd si è illuso di padroneggiarlo facendosene servitore e di assimilarlo a dosi non troppo massicce finendo invece per farsene dilaniare.
Così che alla fine il “contismo” dopo aver cercato di indossare improbabili panni neodemocristiani si affaccia ora alle porte del Nazareno indossando gli stivaloni dell’ortodossia comunista d’antan. Senza che gli si risponda né nel modo rude che si conviene alla verità storica né nel modo abile che si addice all’interesse politico. |