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di Luciano Ferraro
Dopo Il Borro, nuova acquisizione nel mondo del vino
Ferruccio Ferragamo e il figlio Salvatore sbarcano a Montalcino. Hanno acquistato l’intera proprietà della Tenuta Pinino, con i suoi 21 ettari. Per la famiglia di Ferruccio, già presidente Salvatore Ferragamo spa, un gruppo da 1,16 miliardi di ricavi nel 2023, è il terzo passo avanti nel settore del vino. Il primo risale al 1993, con l’acquisto della Tenuta Il Borro, nella Valdarno, 1.100 ettari biologici, un borgo medievale con 38 suites, altre 20 suites nei casali e 22 milioni di fatturato nell’ultimo bilancio. Il secondo è stato con l’azienda Vitereta. Ora l’arrivo nel paese del Brunello.
L’azienda Pinino è stata fondata da Tito Costanti, uno dei primi produttori del grande rosso di Montalcino. Dal 2004 apparteneva ad una imprenditrice austriaca, Andrea Gamon, socia dello spagnolo Max Hernandez, che si occupava di moda, come i Ferragamo. «Avevamo da sempre il sogno di conquistare una azienda di Brunello», raccontano Ferruccio e Salvatore Ferragamo. La trattativa è iniziata prima degli anni del Covid. Poi si è interrotta.
«Quando le aziende hanno superato i problemi dovuti alla pandemia, siamo ripartiti — dicono i Ferragamo — ora ce l’abbiamo fatta. Due giorni fa abbiamo firmato tutte le carte dal notaio. Così potremo espandere la nostra produzione. A Montalcino potremo contare su un vigneto di 16,2 ettari, 7,6 a Brunello e il resto 5,4 a Rosso e 3,2 a Sant’Antimo. Non vogliamo cambiare molto, l’azienda ha già un bel nome e una storia importante, unita alla qualità del vino».
Due le zone delle vigne, Pinino, nel versante nord di Montalcino, terra di galestro, tufo e scheletro; e Canchi, argilla e tufo. Circa 75 mila bottiglie l’anno, mentre Il Borro ne produce 300 mila da 85 ettari vitati.
Per Ferruccio Ferragamo, 79 anni, è un nuovo impulso per il suo cambio di vita. Quando si occupava a tempo pieno di moda, era quasi astemio e trascorreva al Borro qualche giornata per riposarsi o per cacciare. Dal 1999, l’anno dell’inizio della produzione di vino, ha iniziato a occuparsi sempre più frequentemente di agricoltura, ma anche dei 130 cavalli che vivono al Borro, accanto a 400 pecore.
L’arrivo di Ferruccio e Salvatore Ferragamo è l’ultimo del gruppone di investitori italiani e esteri a Montalcino. Dai francesi di Epi che sono ora alla guida di Biondi Santi, a Andrè Santos Esteves, finanziere brasiliano a Argiano, con uno straordinario museo.