«Si cerca il potere attraverso la violenza C’era un disagio, nessuno l’ha intercettato»
27 Settembre 2024NEWS
27 Settembre 2024Itinerari Acqua e colori caldi vestono una delle zone più belle del Paese. E partono le passeggiate a tema
laghi, «foliage», escursioni: il trentino in autunno
di Peppe Aquaro
Foliage sul lago. Sembra il titolo di un film, ma è un fenomeno naturale che si replica ogni autunno. E il Trentino è uno dei posti più belli per ammirarlo. «Quando cadono le foglie, che regalano ai laghi alpini un arancione acceso, se a spogliarsi sono i larici, le mitiche conifere, o un rosso infuocato se il riflesso è generato da un albero delle latifoglie, il “Sorbo degli uccellatori”, chiamato così per via delle sue bacche rosse, molto apprezzate dagli uccelli», racconta Francesca Zeni, naturopata e guida esperta del territorio: sì, anche dei luoghi del foliage intorno ai laghi: «Da scoprire attraverso vigneti che conservano ancora il profumo della vendemmia».
Arrivati al lago di Levico, in Valsugana, il riflesso del foliage è uno spettacolo da osservare passeggiando intorno al lago o restandosene comodamente seduti su una delle panchine collocate lungo la «Strada dei Pescatori». Dalla parte più stretta del lago, parte un sentiero che costeggia la sponda opposta e conduce a un’oasi di biodiversità. E sempre da qui si può arrivare fino al colle di Tenna, dal quale è possibile spingersi fino alla piccola chiesetta di San Valentino, i cui affreschi sembrano conservare gli stessi colori del foliage con vista lago di Caldonazzo.
Sul versante ovest del lago, non si può non parlare della magia del foliage senza aver percorso il «Giro dei masi dei castagni». «Il castagno è un albero simbolo del Trentino: è da sempre l’albero della sopravvivenza in montagna; basti pensare alla castagna, alla farina di ghiande e alle faggiole, un tempo gli alimenti primari per la popolazione», ricorda Zeni.
Da Bosentino si raggiunge Migazzone e da qui, attraverso zone coltivate e boschi, la frazione di Santa Caterina, dove il panorama si apre sulla Valsugana, il Colle di Tenna e il lago di Caldonazzo. Se sulle fresche e dolci acque del lago di Lavarone, sull’Alpe Cimbra, si sono specchiate sia le mucche al pascolo, sia Sigmund Freud (turista da queste parti ai primi del ’900), un motivo ci sarà: il «sentiero dell’acqua», viaggio tra foglie dai colori vivaci e luoghi di un’economia rurale fatta di mulini e di torrenti (che sempre in uno dei trecento laghi del Trentino vanno a finire) potrebbe esserlo.
Malga Andalo
Il vero trionfo delle foglie è lungo il sentiero del bosco che conduce al rifugio Malga Andalo
Altro giro, altro foliage lungo i laghi dell’Altopiano di Piné di Serraia e delle Piazze: si parte dal lungolago di Baselga di Pinè o dal Lido sul Lago di Serraia, si segue la pista ciclopedonale lungo la sponda occidentale del lago, si attraversa la riserva naturale «Paludi di Sternigo» proseguendo fino a località Fabbrica lungo la sponda orientale del Lago delle Piazze; per poi ritornare seguendo la sponda settentrionale.
Foliage e Dolomiti di Brenta si specchiano sul lago di Molveno: ma il vero trionfo delle foglie dal colore acceso è lungo il sentiero del bosco che conduce al rifugio Malga Andalo.
Un po’ più letteraria, invece, l’esperienza delle foglie cangianti sul lago di Toblino, celebre per il suo omonimo castello sempre pronto a riemergere dalle acque, al quale si arriva passeggiando tra i vigneti: «Ma qui il miracolo è un altro, l’Ora del Garda: il vento caldo grazie al quale incontriamo specie botaniche mediterranee, come il leccio e l’ulivo», spiega la guida, ricordando un altro spettacolo intorno a un altro lago, a soli 14 chilometri da Riva: «Il colore cangiante, tra il giallo e il rosso, delle faggete che circondano il lago di Tenno, si sposa benissimo con l’azzurro caraibico delle sue acque».
La guida esperta
«Le faggete che circondano il lago di Tenno hanno un colore cangiante, brillante»
Il nostro viaggio alla ricerca del foliage trentino fa poi sosta in Vallagarina, sul lago di Cei, circondato da boschi rigogliosi, esplora la Valle dei Laghi (lago di Lagolo) per concludersi sul lago di Tret, nell’Alta Val di Non, incorniciato dal colore infuocato delle foglie dell’albero di larice: «Simbolo del Trentino (la resina del larice ha significato salute e prosperità per la sua gente) e di resilienza, riuscendo a sopravvivere a temperature rigidissime», conclude Zeni.
Le proposte
Il benessere si fa in alta quota Yoga, passeggiate e terme calde
di Lorenza Cerbini
Molte le esperienze personalizzate, in crescita le iniziative di wellness mentale
L’autunno, quando si accende lo spettacolo del foliage, i boschi si tingono di rosso e giallo e sono ancora più belli, è il momento ideale per rigenerare corpo e spirito e ricaricarsi in vista dell’inverno. Il Trentino, che possiede molte delle più belle foreste italiane, offre proprio in questa stagione programmi destinati a chi desidera respirare tra i colori, alleggerire corpo e mente dal superfluo, meditare circondato dal silenzio.
Sull’Altopiano della Paganella il Parco del Respiro di Fai della Paganella, dove l’unico biglietto che si deve pagare è costituito da «un patto», quello di rispettare il bosco, è il luogo perfetto per provare il Forest bathing o bagno di foresta, antica pratica giapponese, secondo cui respirare l’aria arricchita di alcuni componenti degli oli essenziali emessi dagli alberi, ha un’azione positiva sul sistema immunitario. Qui è in programma «Foliage, i colori dell’autunno», musica, spettacoli e immersioni sensoriali nel bosco (19 ottobre e 2 novembre). Musica protagonista anche al Parco Sonoro Fruscìo, in Val di Sole, quella del film di Maura Delpero, «Vermiglio», Leone d’argento a Venezia e da poco film italiano candidato agli Oscar: «Musica Resina» (5/10), una performance, ispirata al tema «TecnoNatura» e realizzata con una speciale orchestra, in cui il suono di campane in legno, mega carillon collegati agli alberi, tamburi ricavati dai tronchi, trombe giganti e un pianoforte a coda incastrato nel tronco di una conifera a 10 metri di altezza, si uniscono per regalare una meravigliosa sinfonia. Tanti i percorsi emozionali nella Valle di Primiero del Trentino orientale. A Imer, ai piedi del monte Vederna, «Immergiti» fa vivere un’esperienza per sentire, respirare, toccare, assaggiare e guardare: sette installazioni (i gusci, la cornice, il cono sonoro, il tappeto sospeso, la nuvola sonora, il cammino materico e la ruota mulino), da raggiungere con un itinerario ad anello, adatto a tutti. In programma, sempre a Imer, in località Ex Siége, Primiero wellness, due giorni di esposizioni (26-27/10), vendita e degustazione di prodotti locali. Per ammirare il giallo dorato dei larici e le diverse sfumature delle rocce di dolomia delle Dolomiti di Fassa, ci si può concedere un soggiorno di benessere, gusto e relax al rifugio Stella Alpina Spitz Piaz (28-29/9); oppure un corso di yoga con Denise Dellagiacoma, fondatrice di Yoga academy al Rifugio Fuciade e Albergo Miralago a Passo San Pellegrino (5-6/10); o ancora un Survival camp al rifugio Antermoia, in collaborazione con l’associazione @donnedimontagna (11-12/10). Oltre alle attività olistiche, come thai chi, pilates e yoga, mindfulness, in alcuni alberghi si può anche imparare tecniche per alleggerire la vita, la gestione delle emozioni e dello stress, corsi che si concludono con un incontro con lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet.
Forest bathing
Dal Giappone arriva l’ultima tendenza: «respirare» gli alberi ci rende più sani
Arte, natura, danza, teatro e musica sono protagonisti di workshop ispirati dalle opere di Arte Sella a Villa Strobele in Val di Sella, nel Trentino sudorientale: fino a dicembre, la danzatrice e fotografa Hanna Kushnirenko con la creazione di diversi giochi e dinamiche di movimento accompagna chi vuole mettersi in sintonia con una dimensione più autentica e umana dell’essere. Sensazione che si può provare anche di fronte al meraviglioso spettacolo di laghi, cascate, torrenti alpini. Ma sono le acque «nascoste» che, scorrendo sotto le rocce, si arricchiscono di preziosi minerali e sgorgano in sorgenti purissime a trasformare il Trentino in un immenso centro benessere a cielo aperto. Famose l’acqua di Aloch, l’unica solforosa della regione, delle Terme Dolomia a Pozza di Fassa, e quella di Pucia, calcica magnesiaca, delle Qc Terme Dolomiti. Esperienze wellness personalizzate e individuali sono offerte da strutture ricettive alberghiere e non della Valle di Comano, ai piedi delle Dolomiti di Brenta, che aderiscono al progetto Aquavita hospitality club di Comano. Mentre negli Hotel & Resort Vita nova Trentino wellness non mancano trattamenti esclusivi da spa, come riti depurativi e olistici, novità della biocosmesi, massaggi energizzanti e sensoriali, e attività outdoor, dal trekking allo yoga. È, dunque, il tempo di gettare i semi della rinascita.