Donazione arte contemporanea al Santa Maria della Scala un altro affidamento
14 Settembre 2022Michelotti: se non è vero quello che dice Pacciani, allora perché volete cambiare il sindaco?
14 Settembre 2022Di Pierluigi Piccini
Par condicio: “nel linguaggio politico, a proposito di una situazione (per es. una campagna elettorale) nella quale ogni soggetto abbia le medesime possibilità di accesso ai mezzi di comunicazione di massa”. Questa è la situazione che si dovrebbe verificare in casi di elezioni politiche e, o amministrative. Nel caso dell’amministrazione è l’ufficio stampa che dovrebbe assicurare l’accesso ai mezzi di comunicazione, come prevede la legge italiana (150/2000). Oggi dopo il Consiglio Comunale abbiamo avuto la riprova di come si comporta e si comporterà l’ufficio stampa del Comune di Siena che nel frattempo ha cambiato anche il responsabile: non ci sarà nessuna informazione. Informazione zero. Quello che si può sapere dai e nei media è scaturito esclusivamente dalla presenza dei giornalisti delle singole testate. Quindi, dato che i giornalisti nel pomeriggio non sono stati presenti e visto che il Comune non ha provveduto ad informare dando il giusto spazio alle singole componenti presenti in aula, i cittadini non hanno saputo nulla del dibattito che si è sviluppato sul problema della siccità e della scarsezza della risorsa acqua e come la maggioranza intende porci rimedio. Non hanno saputo nulla a riguardo alla mozione presentata da Sena Civitas sul Monte dei Paschi poi ritirata per consentire una riunione dei capigruppo con l’intento di approfondire l’argomento lavoro. Nulla sulla mozione relativa alla crisi della Whirlpool presentata dalla Lega e poi diventata unitaria con un emendamento firmato da tutti i capigruppo consiliari che ne ha cambiato il dispositivo. Il silenzio del Comune ha penalizzato tutti maggioranza e opposizione tranne qualcuno che sembra sfuggire alle logiche dell’informazione zero. E stiamo parlando delle elezioni politiche, immaginiamo cosa non potrà accadere per quelle amministrative. La par condicio non è comunicazione zero, ma dare il giusto spazio a tutte le componenti e l’accesso ai mezzi di comunicazione. Cosa diversa da come viene interpretata dall’ufficio stampa del Comune. E si capisce il perché.
Riforma della comunicazione pubblica proposte operative in 10 punti
“La centralità del cittadino, perno della legislazione degli ultimi due decenni, deve comportare sia la soddisfazione degli utenti sia il loro consapevole coinvolgimento nelle policy e nei processi decisionali. Il cittadino è oggi titolare del diritto a verificare la qualità delle prestazioni ed a contribuire alla progettazione e al miglioramento continuo dei servizi, nella prospettiva dell’open government.
Le attività di comunicazione e informazione e la trasparenza, intesa in senso ampio e generale, delle pubbliche amministrazioni vanno considerate strategiche, in quanto finalizzate a garantire il buon andamento e l’imparzialità dell’azione amministrativa sancite dall’articolo 97 della Costituzione, nonché il pieno esercizio della cittadinanza e delle libertà individuali da parte dei cittadini. Per queste finalità, riprendendo lo spirito del Legislatore che introdusse la 150/2000, occorre valorizzare l’utilizzo, da parte delle pa, della comunicazione pubblica come leva strategica essenziale nella gestione dell’immagine dell’Ente e nella relazione con il cittadino e gli stakeholder, anche attraverso le nuove piattaforme digitali, che garantiscono interattività in tempo reale, interrogabilità e valutabilità delle pa, permettendo sia maggior efficacia sia risparmi di tempo e risorse economiche per i cittadini e le imprese”.