“Premi per il ‘dialogo col futuro’, mentre i muri continuano a dialogare con la forza di gravità. È la post-verità patrimoniale: non conta lo stato delle cose, conta il racconto. Tre rendering, un masterplan e due parole magiche (‘rigenerazione’, ‘visione’) ed ecco servito un caso di successo globale. Il presente? Solo una parentesi da sorvolare. Il futuro? La vera moneta di scambio: prima si promette, poi si annuncia, infine si celebra. A questo punto è tutto un gioco: livelli sbloccati, badge di “innovazione”, punti extra per ogni slide emozionale. La cultura diventa un gadget da conferenza, la realtà un disturbo di sottofondo. I muri si reggono, ma la narrazione vola ancora più in alto. Come diceva Brecht, l’uomo cammina sulla testa – e qui lo fa ridendo, tra applausi e premiazioni. Del resto, l’unico restauro garantito è quello della retorica.”