A pochi giorni dal ritorno in aula allarme dei sindacati Scarseggia il personale Ata, proteste per i mancati posti in deroga
diAntonino PalumboIl
boom delle supplenze docenti, il 60 per cento delle quali sul sostegno. I numeri carenti e le contestate scelte sul personale Ata. E lo spauracchio del dimensionamento scolastico che rischia di acuire i numeri dell’abbandono. Sono queste le maggiori criticità sul tavolo, o meglio sulla cattedra, della scuola toscana in vista della ripresa dell’attività didattica, venerdì 15 settembre. A ribadirle è stata ieri la Flc Cgil, con il segretario regionale Pasquale Cuomo e i membri della segreteria Emanuele Rossi, Lucia Bagnoli e Michelangelo Zorzit. Dai numeri si è partiti per raccontare i problemi. A cominciare dalle immissioni in ruolo: su un “ contingente assunzionale” di 4.154, sono state 3.800. Non persone, ma posti « visto che molti fra i docenti individuati erano vincitori di due concorsi. Altro problema — è stato inoltre sottolineato da Flc Cgil — è stato il mancato scorrimento delle graduatorie di sostegno per il ruolo, a causa di un divieto ministeriale, che avrebbe permesso di avere in ruolo più docenti specializzati». Anche quest’anno, perciò, la scuola toscana inizia l’anno con la cosiddetta « supplentite » : in attesa dei dati aggiornati su Arezzo, attualmente i docenti nominati sono 14.146, dei quali 8.236 nel sostegno. Quindi, secondo i sindacati, in Toscana un docente su tre è un supplente. Un dato che lievita per il sostegno, dove i precari sono il 60%:« Nonostante il calo delle iscrizioni di 5.481 studentesse e studenti, il numero degli alunni diversamente abili è cresciuto » ha spiegato Cuomo. Più di tremila supplenti sono stati nominati a Firenze.
Situazione pesante anche per quanto riguarda il personale Ata. In ruolo sono stati assunti 707 fra assistenti amministrativi ( 159), collaboratori scolastici ( 503) e assistenti tecnici ( 45). E l’Usr Toscana « come al solito è stato avaro nel concedere l’organico in deroga » — è l’accusa del sindacato — che parla di appena 928 deroghe, delle quali 716 incarichi di collaboratore scolastico. «Una risposta molto scarsa rispettoal Piemonte, che ha concesso 2.623 posti in deroga, e all’Emilia Romagna con 2.479. In Toscana ci vorrebbero 2.000 posti in deroga, per garantire la funzionalità delle scuole» tuona Flc Cgil, chiedendo di conoscere i criteri utilizzati, le richieste dei dirigenti scolastici agli uffici scolastici provinciali e la documentazione inviata da questi all’Usr Toscana. I disagi legati alla carenza di personale Ata, il fenomeno “ supplentite” e la necessità di rivedere il reclutamento degli insegnanti di sostegno sono stati ribaditi, con le rispettive sfumature, anche da Cisl Scuola e Uil Scuola, che ha evidenziato anche l’impatto dell’emergenza abitativa e del costo della vita sul personale docente e non. Nel mirino anche il dimensionamento scolastico: « Se associato al progetto dell’autonomia differenziata, si comprende meglio il disegno di spezzare il tessuto nazionale e di ridurre il diritto allo studio, il lavoro pubblico e i gli spazi di partecipazione » è l’accusa di Flc Cgil. Si teme per la situazione dell’abbandono scolastico, che negli ultimi dati (2021) vedeva le zone del Pistoiese, dell’Empolese e del Pratese in situazione di massima criticità, seguite da Amiata grossetana e Valle del Serchio, e una percentuale regionale di 11,1 punti: l’Europa ha chiesto all’Italia (al 12,7) di arrivare a quota 9 entro il 2030. Il 7 ottobre la Cgil sarà in piazza San Giovanni a Roma per protestare contro l’autonomia differenziata « e il diritto all’istruzione saràin prima fila».