siena Sarà un campagna elettorale lampo. Tre mesi, forse un paio di settimane più, prima che Siena vada al voto per scegliere il successore del sindaco Luigi De Mossi. In lizza ci sono quattro candidati: ai civici Fabio Pacciani e Massimo Castagnini, sostenuto da un gruppo vicino all’attuale sindaco, si sono aggiunti Emanuele Montomoli, fiancheggiato dal centrodestra, e Anna Ferretti.

L’ex assessore domenica sera è uscita vincitrice dalla primarie del centrosinistra, superando Ernesto Campanini. I votanti sono stati 1.424, lei, che poteva contare sull’appoggio del Pd, ne ha portati dalla propria parte oltre il 70%. Ora la attende un compito più difficile: allargare la coalizione. Con il M5S quasi assente, i fari sono puntati sul Terzo polo. Con Italia viva le interlocuzioni ci sono state, con Azione la distanza è maggiore. È chiara invece la sua collocazione, in una panorama elettorale dominato dal civismo. «Io non sono una civica. Sono una che in questo momento non ha una tessera — ha rivendicato Ferretti — Credo nel sistema dei partiti, non nel personalismo».

Uno dei primi a farle gli auguri è stato Montomoli, «benvenuta nel gruppo», che ieri ha fatto la presentazione ufficiale insieme ai partiti del centrodestra. Toni pacati, «non farò una campagna violenta nelle parole nei confronti degli altri, non c’è bisogno», e chiarezza nella squadra: «Siamo sei liste e credo che resteremo così. Con Italia Viva e Azione il fidanzamento è difficile». Se l’obiettivo per il momento resta il ballottaggio, «puntiamo intanto a raggiungerlo», il perimetro di azione per quanto riguarda il programma vede due assi principali, il Biotecnopolo e il turismo: «Le risorse che arriveranno devono diventare il motore, non essere la benzina di tutta l’operazione. Per quanto riguarda i visitatori, è necessario creare altri eventi che vadano oltre il Palio. Tra poco ci sarà la Strade Bianche. La domenica la città sarà piena, poi si svuoterà. Serve prolungare la permanenza di chi arriva a Siena». Su Montomoli si concentrano tutte le aspettative del centrodestra, che dopo la fine burrascosa del rapporto con De Mossi, ha puntato sul docente universitario per il bis a Palazzo Pubblico. «Occorre un governo cittadino che attragga investimenti e sappia coinvolgere imprenditori che investano sulla città — ha evidenziato Francesco Michelotti, coordinatore provinciale di FdI — C’è da lavorare su mobilità e cultura. Condivido l’approccio di Emanuele alla campagna: toni miti, senza esasperare. Moderati nei toni, ma intransigenti nei valori».