La violenza giovanile maschile
14 Settembre 2023Fabrizio De Andrè – Andrea
14 Settembre 2023di Marcello Sorgi
Alla fine della giornata più drammatica per l’immigrazione clandestina, con oltre seimila profughi sbarcati a Lampedusa, di cui un po’ meno della metà scesi da centoventi “barchini” attraccati negli ultimi due giorni, Meloni dice che si aspettava il blocco dell’accoglienza comunicato da Germania e Francia, quest’ultima con un irrigidimento dei confini. E la ragione, ha spiegato la premier a Cinque minuti a Bruno Vespa, è che era stata l’Italia a chiudere prima ai cosiddetti “dublinanti”, cioè ai migranti che per effetto del trattato di Dublino dovrebbero restare in Italia. Per avere un’idea del rapporto tra disponibilità all’accoglienza volontaria (in base agli ultimi accordi europei) e numeri dei “dublinanti”, basti pensare che la Germania s’è dichiarata disposta a ricevere poco più di un migliaio di immigrati, ma chiede che l’Italia ne riaccolga oltre diecimila, di quelli che appena scesi a Lampedusa e poi sbarcati nella penisola, risalgono a gambe levate cercando a qualsiasi costo di raggiungere i loro parenti nei Paesi confinanti, come appunto Francia e Germania.
Va detto che le reazioni di Meloni e Salvini, per dire dei due maggiori alleati di governo, sono state diverse. Perché la premier crede – o è obbligata a credere – ancora che possano dare frutti gli accordi promossi insieme con Von der Leyen per cercare di rallentare le partenze dalla costa settentrionale dell’Africa. Mentre il leader della Lega sostiene che la moltiplicazione degli sbarchi nelle ultime quarantott’ore «non può essere casuale, ci dev’essere una regia ed è un atto di guerra». Parole che certo non faciliteranno il lavoro diplomatico della premier. E che Salvini ha pronunciato per motivare il suo nuovo obiettivo: il ritorno dei “decreti sicurezza” figli del governo gialloverde 5 stelle-Lega e poi aboliti da quello giallorosso 5 stelle-Pd.
Ma dietro queste reazioni si intuisce il timore, diffuso in tutto il centrodestra, che il ritmo degli arrivi (123 mila negli ultimi nove mesi) non diminuisca, rivelando, giorno dopo giorno, in un periodo già di campagna elettorale, l’impossibilità per il governo di trovare una soluzione per un problema che, quando Meloni e Salvini erano all’opposizione rappresentava una bandiera di propaganda, e a cui adesso invece devono invece far fronte.