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4 Settembre 2022Il Risiko di Meloni
4 Settembre 2022Letta: “Il rigassificatore a Piombino va fatto ma con le compensazioni In Toscana mi aspetto un ottimo risultato”
di Ernesto Ferrara
La crisi energetica e sociale. Gli obiettivi del Pd, le polemiche di Renzi, la sfida a Giorgia Meloni. E le partite toscane, a cominciare dal rigassificatore di Piombino. Il segretario nazionale del Pd, il toscano Enrico Letta, parla alla sua regione. Stasera sarà alle 21.30 alla festa dell’Unità regionale di Pisa, nel quartiere Riglione. Il 22 a Firenze per il comizio finale della Toscana.
Segretario Letta, la crisi energetica spaventa la Toscana.
Confcommercio stima 27 mila posti di lavoro a rischio, secondo Confesercenti ogni famiglia toscana per l’inflazione avrà 1.300 euro in meno in tasca nel 2023. Che ricetta proponete per le famiglie e le imprese in difficoltà nel vostro programma?
«Il costo dell’energia rappresenta il primo problema da affrontare per chi non arriva più a far quadrare i conti. È un’angoscia che pesa moltissimo sulle famiglie, le imprese, i piccoli esercizi commerciali. Noi rispondiamo con un pacchetto completo di interventi. Anzitutto bloccare i prezzi delle bollette, con un tetto europeo e un intervento a livello italiano. E permettere di rateizzare i pagamenti. Poi il raddoppio del credito d’imposta alle imprese. Infine, un nuovo contratto “bolletta luce sociale” per microimprese e famiglie in difficoltà, che fornisca metà dell’energia a costo zero da fonti rinnovabili».
C’è voluto il premier Draghi per sbloccare due impianti di energie rinnovabili nel Mugello e sull’Amiata che le Soprintendenze avevano bloccato. Gli assessori all’ambiente di Regione e Palazzo Vecchio ritengono sia arrivato il momento di rivedere le leggi sulla tutela del paesaggio per favorire la transizione ecologica. Lei che posizione ha?
«Non si tratta di sacrificare la tutela del paesaggio, ma di eliminare la burocrazia inutile. Oggi tanti ostacoli nascono dai timori di chi deve sbloccare le autorizzazioni. Con il governo Draghi, grazie al contributo del ministro Franceschini, abbiamo fatto grossi passi avanti, evitando false contrapposizioni tra paesaggio e rinnovabili. È la strada giusta. Nel nostro programma siamo chiari: entro il 2030 vogliamo installare 85GW in più di rinnovabili per proteggere l’ambiente, creare nuovi posti di lavoro, tagliare in maniera strutturale i costi delle bollette e ridurre la nostra dipendenza dalle importazioni di gas dall’estero».
Sul rigassificatore di Piombino da che parte sta il Pd? Col governatore Giani o col partito locale?
«In questa fase i rigassificatori sono necessari per tutelare interesse e sicurezza dell’Italia. Allo stesso tempo tutti i progetti devono essere portati avanti coinvolgendo i territori e prevedendo per loro, fin da subito, adeguate contropartite. Non si può chiedere alla sola Piombino di pagare senza compensazioni il prezzo di una scelta strategica a livello nazionale.
Ed è importante che i rigassificatori rappresentino soluzioni-ponte per accompagnare, non rallentare, la transizione ecologica».
Renzi vi attacca, dice che siete diventati un partito «sovietico» e «non più riformista», alleato coi «barricaderi di sinistra» e tentennante sulle opere come aeroporto e termovalorizzatori.
Punta a rubarvi voti. La preoccupa?
«No. Il nostro programma è modernoed equilibrato. Si fonda su tre pilastri chiari: sviluppo sostenibile, lavoro e giustizia sociale, diritti. Fatico anche solo a chiedermi come si possa oggi considerare barricadero il volere un Paese dove una crescita sostenibile vada di pari passo con la lotta a disuguaglianze e discriminazioni. Si chiama centrosinistra, non è così difficile da capire. Quanto a Renzi e a Calenda, i loro attacchi sono “ surreali”, come ha detto Romano Prodi. Insieme passano il tempo a parlar male del Pd, noi a parlare all’Italia. È più importante e anche interessante, direi».
E Giorgia Meloni che si sente così forte da portare la sfida al Pd diFirenze in una delle sue piazze storiche, Santa Croce, con 2.500 persone a cena?
«Nessuna preoccupazione, solo un’osservazione. Il 12 marzo di quest’anno il Pd era in Santa Croce per manifestare in solidarietà dell’Ucraina invasa. Dispiace che oggi quella stessa piazza possa accogliere una destra che va a braccetto con chi mantiene ambiguità intollerabili su Putin».
La Toscana è terra di Resistenza e memoria degli orrori del nazifascismo, lei si è iscritto all’anagrafe antifascista di Sant’Anna di Stazzema. Sfiderà Meloni sull’antifascismo?
«La sfideremo sul presente e sul futuro, ma anche su questo tema. Le liste di Fratelli d’Italia sono piene di nostalgici del fascismo. Un’inchiesta diRepubblica l’ha mostrato con nettezza. Non è una deriva su cui è possibile restare in silenzio».
Il Pd punta sui diritti civili, mentre Fdi candida a Firenze, Federica Picchi, un’ultracattolica anti abortista. Teme una marcia indietro se vincesse la destra?
«Sì. Le Regioni governate dalla destra (penso soprattutto alle Marche di FdI) sono diventate il laboratorio degli antiabortisti italiani. Non possiamo tollerare passi indietro gravissimi sul diritto di scelta delle donne».
Gli operai della Piaggio di Pontedera sembrano aver voltato le spalle alla sinistra e oggi guardano a destra, al Terzo Polo, tanti si asterranno. Come convincerete i lavoratori?
«Parlando di diritti e dignità e del lavoro, proprio ciò che la destra vuole negare. Vogliamo abolire il lavoro sottopagato con l’introduzione del salario minimo. Vogliamo dire stop al precariato a vita e abolire stage gratuiti e finti tirocini. Vogliamo combattere il lavoro nero e insicuro, continuando il percorso degli ultimi anni di Governo. Vogliamo ridurre in modo sostanziale le tasse sul lavoro per dare uno stipendio in più a fine anno».
In questi mesi ha stretto un legame molto forte col sindacoNardella, secondo cui il Pd deve parlare alla sinistra e ai moderati. Ha ragione? E coi 5 Stelle ritiene chiuso ogni canale?
«Ha ragione Dario Nardella, fin dall’inizio il mio obiettivo è stato costruire una coalizione ampia e plurale. Ed è proprio così: non soltanto il Pd ha aperto la propria lista a esperienze diverse, da Carlo Cottarelli a Elly Schlein ad esempio, ma abbiamo anche costruito una coalizione che va da Sinistra Italiana a +Europa e al civismo di Di Maio.
Però non era possibile costruire un percorso serio con chi ha messo al primo posto il proprio interesse.
La scelta di far cadere il governo Draghi ha rotto il rapporto di fiducia con il Movimento 5 Stelle».
Ilaria Cucchi ha detto che votava centrodestra prima della drammatica storia di suo fratello Stefano, creando qualche mal di pancia nel Pd toscano. Lei cosa pensa?
«Il discorso di Ilaria Cucchi è stato pieno di umanità.
La morte di suo fratello è una feritanon soltanto per lei e per la sua famiglia, ma anche per la nostra democrazia. Sono felice e onorato che sia candidata con la nostra coalizione».
Che risultato si aspetta per il Pd nella sua Toscana? Quando annuncerà i candidati per le comunali a Pisa, Siena e Massa 2023?
«Mi aspetto un ottimo risultato, sia alla Camera sia al Senato.
Chiuderemo in piazza a Firenze il 22 settembre, tutti insieme. E subito dopo il voto ci saranno novità su Pisa, Siena e Massa che sono per molti motivi al centro della nostra attenzione».e
Gli attacchi di Renzi e di Calenda sono surreali, come ha detto Prodi: loro parlano di noi, noi parliamo al Paese
Le Marche governate dalla destra sono diventate il laboratorio degli antiabortisti. No a passi indietro.