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15 Novembre 2023Guida Michelin 2024 La riconquista di Magnolia e Saporium,la novità di Osmosi e Visibilio. E il «Mentor Award» va ad Arnolfo
Aldo Fiordelli
Fra tre anni sarà un centenario dalla prima stella assegnata nel 1926 in Francia, il simbolo della ristorazione che conta, di qualità, la più ambita, ma intanto la Toscana si fa sentire. In questa edizione 2024 della guida Michelin la regione si posiziona dietro solo a Lombardia e Campania. Quattro nuovi locali a una stella, quella che «vale la sosta». Due nuove stelle verdi della cucina sostenibile e tre premi speciali: due per la pasticceria e uno alla carriera. Tutti premi annunciati ieri al Teatro Grande di Brescia. «Non si perde lo spirito originario di una pubblicazione per chi viaggia, che si rivolge al viaggiatore — ha spiegato Marco Do, responsabile comunicazione di guide Michelin — Ma la guida Michelin non fa critica gastronomica». La premessa istituzionale nasconde tuttavia una svolta. Un modo di guardare oltralpe da parte dei francesi mai visto prima.
A prendere una stella in Toscana sono Osmosi a Montepulciano con Mirko Marcelli. La Magnolia con Marco Bernardo a Forte dei Marmi, il Saporium di Ariel Hagen a Firenze, il Visibilio di Daniele Canella a Castelnuovo Berardenga. La Toscana sud orientale domina la scena delle novità, non un caso nell’anno della rinascita della confinante Umbria con tre nuovi stellati. Se Magnolia e Saporium sono una riconquista, Osmosi e Visibilio due novità. Tra i premi speciali tanta dolcezza per il riconoscimento di Passion Dessert 2024 per i migliori dolci andata a Riccardo Monco dell’Enoteca Pinchiorri, che festeggia 20 anni con le tre stelle, e ad Arnolfo. Per quest’ultimo è arrivato anche il Mentor Award 2024, per aver formato decine di cuochi e «allo scoccare dei 40 anni di attività è parte della storia della cucina italiana». Un riconoscimento strameritato, quasi empirico a contare i numerosi chef usciti dalla cucina di Arnolfo in questi 40 anni. Da Marco Stabile e Filippo Saporito in avanti. Tra le emozioni per le belle novità c’è un pizzico di amarezza per Bracali a Massa Marittima che passa da due a una stella.
E un po’ di delusione forse anche per Gaetano Trovato, stellato dal 1986 e bistellato dal 1989, dopo essersi spostato nel nuovo ristorante di Colle Val d’Elsa, per la mancata terza stella, sperata almeno dopo essere stato invitato al Teatro Grande. Il suo giovanissimo allievo Ariel Hagen invece tre stelle le ha prese, anche se separate: oltre a quella già citata, due stelle verdi una per Saporium Firenze e una per Saporium a Chiusdino. Anche qui ha premiato la scelta di puntare sull’orto, sull’allevamento gestito in proprio, su quella che è stata subito ribattezzata la Portofino delle galline per la cura e bellezza del pollaio di Santo Pietro a Chiusdino. C’è stato ancora spazio però per una novità in Toscana. Il piccolo comune di Sassetta al vertice di un triangolo geografico tra Castagneto Carducci e Suvereto grazie alla schietta osteria La Cerretta di Enrico Bellino conquista la stella verde. La Michelin dimostra di punire le cucine tutte immagini, autoreferenzialità e poca sostanza a favore di una sostenibilità vera e non a uso dei social.
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