Stabilimenti balneari e ristoranti alle prese con la fuga della “ classe media”: “ Pochi soggiorni lunghi, molti stanno solo tre giorni”. Ma qualcuno è più ottimista: “ Siamo in linea con l’anno scorso”. E tutti sperano nel Ferragosto
di Matteo Lignelli
Viareggio, orario del tramonto. Un bagnino si muove stanco tra gli ombrelloni chiusi. Mentre raccoglie qualcosa da terra, viene colto da un’irrefrenabile voglia di dire le cose come stanno: «Sento che c’è un’insoddisfazione diffusa, arriva poca gente e spendono poco » . Alla fine del viaggio in una Versilia affollata, ma che non trabocca di persone, sono chiari due concetti. Il primo lo dipinge con un’iperbole Alberto Nencetti, il presidente dei balneari toscani (della Sib): «La crisi è negli ombrelloni da 10 euro, non in quelli da 500 euro » . Come a dire che i ricchi spendono sempre di più e i poveri sempre di meno. Il secondo concetto viene di conseguenza: « Si salva chi lavora con clienti internazionali » , dice Paolo Corchia, storico presidentedegli albergatori di Forte deiMarmi.
In Versilia, insomma, la presenza delle famiglie italiane della cosiddetta “ classe media” è in picchiata. « Di quelle che passavano qui un’intera stagione ne sarà rimasta una su dieci » osservano dal Bagno Nettuno di Viareggio.
Giunti alla settimana clou dell’estate, le speranze sono riposte proprio nel Ferragosto e in un’eventuale settembre col sole. « Sarà comunque difficile recuperare quel che abbiamo perso. A giugno ha piovuto, luglio è stato nella norma e agosto è partito in sordina » ricorda Iacopo Giannini del Bagno Alhambra, in Darsena. C’è un altro aspetto da considerare: « Il turismo di oggi non lascia niente in città. Da noi una famiglia ha fatto aperitivo portandosi le patatine da casa — prosegue Giannini — . È un turismo mordi e fuggi: tre giorni al massimo, soprattutto nelweekend».
Non va così proprio per tutti, ci sono stabilimenti che sono fieri dei loro numeri e anche di non aver alzato i prezzi. Parlano di un’estate «buona e in linea con lo scorso anno » . Non sono però la maggioranza. Alla pizzeriaLa Rusticanella, in piena passeggiata, si difendono con la filosofia: «Potrebbe andare meglio ma nella vita bisogna saper accontentarsi ». Da loro c’è sempre la fila. «Sì, ma per venire qua i clienti devono prima venire a Viareggio » , commentano. Dal bancone del Gran Caffè Margherita, dove trovare un posto percena è difficile, sono più drastici: « La gente non va più in vacanza » . Mancano gli italiani, e sono in crisi i rituali estivi come l’acquisto dei gonfiabili. «Quest’anno ne ho venduti la metà» calcola l’edicolante di fronte.
A Lido di Camaiore, Marco Daddio del Bagno Venezia parla di « unmeno 20% sul 2023. Con tutta onestà non è la stagione che aspettavamo, lontana dal pre Covid. La causa principale è la crisi che vivono le famiglie italiane » . L’inflazione del resto picchia pure al mare. Secondo un’indagine di Altroconsumo, a Viareggio il costo medio per ombrellone, sdraio e lettino è stato di 209 euro per la settimana dal 4 al 10 agosto, con un rialzo del 5% sul 2023. « Un rincaro di due euro su una spesa giornaliera di 35 euro — replica Daddio — . Pensiamo invece agli aumenti del carburante, o del parcheggio, almeno 10 euro al giorno». Sulla questione dei prezzi dei menù — ritoccati all’insù — anche i visitatori si dividono: «Nei ristoranti quest’anno si spende il doppio » sussurra un signore sotto il suo ombrellone verde. « Otto euro per due aperitivi, a Milano ci va molto peggio » risponde la coppia seduta vicino. Secondo il report di luglio di Toscana Promozione Turistica «la Versilia ha un andamento dei prezzi più calmierato» rispetto ad altre mete della regione e « per la seconda metà di agosto la previsione delle tariffe è addirittura inferiore rispetto al 2023 » . « Certo, c’è chi esagera nei rincari — commenta Paolo Corchia di Federalberghi — ma la clientela è ancora disposta a pagare per un servizio di qualità » . Forte dei Marmi è un “ brand” che funziona bene, ma altrove preoccupa la concorrenza di mete più economiche, come l’Adriatico e quest’anno l’Albania. «Se non possiamo competere sul prezzo, dobbiamo farlo su competenze e qualità del servizio » consiglia Roberto Santini dello storico Bagno Piero di Forte dei Marmi, dove le cose vanno bene: « La domanda c’è, bisogna sapere dove si vuole andare e dare qualcosa al territorio».