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23 Dicembre 2022Exhibition program 2023
23 Dicembre 2022Mariano Iacobellis S.I.
Per celebrare Franco Battiato è stato presentato, qualche settimana fa, il documentario Franco Battiato – La Voce del Padrone. Si tratta di un viaggio nella musica e nella vita di Battiato, attraverso le sue esibizioni più significative, immagini di repertorio e i racconti di testimoni d’eccezione che ci restituiscono la sua storia e la sua personalità. Ad accompagnare lo spettatore in questo viaggio è Stefano Senardi, tra i più importanti produttori discografici italiani, autore del film insieme al regista, e caro amico di Franco Battiato.
Partendo da Milano e arrivando fino a Milo, nella casa di Franco Battiato, Senardi incontra personalità molto diverse: Nanni Moretti, Willem Dafoe, Oliviero Toscani, Caterina Caselli, Mara Maionchi, Morgan, Alice, Carmen Consoli, Vincenzo Mollica, Andrea Scanzi, Francesco Messina, Roberto Masotti, Francesco Cattini, Alberto Radius, Carlo Guaitoli e tanti altri che conoscevano bene il cantautore siciliano e che restituiscono al pubblico uno spaccato importante della sua musica e della sua filosofia di vita.
Come ha fatto notare nella sua recensione Raffaella Giancristofaro, il lavoro di Spagnoli e Senardi è «come una di quelle foto di famiglia scattate estemporaneamente, nella quale tutti – forse troppi, perché l’obiettivo li contenga e li metta a fuoco – vogliono entrare, anche a costo di stringersi: un’eccessiva frammentazione degli interventi che è comune a molta documentaristica recente e che per troppo amore dell’oggetto finisce per limitarlo».
Eppure nell’estate del 1981 Franco Battiato, dopo una lunga serie di dischi sperimentali come Fetus e Pollution, si converte alla canzone pop, conscio di avere la formula giusta per raggiungere il successo. E aveva ragione: La voce del padrone fu il primo album nella storia della musica italiana a superare il milione di copie vendute e, da allora, il mondo del cantautorato non fu più lo stesso.
Battiato, infatti, in poco più di 30 minuti rivoluzionò profondamente il panorama musicale e culturale italiano, presagendo quelle dinamiche identitarie e storiche che per tutto il decennio hanno contraddistinto il nostro Paese. Battiato però fece molto di più: programmò (nel vero senso della parola) il successo per raggiungere il vasto pubblico al fine di divulgare la sua proposta artistica che, con inaspettata veemenza, colpì intere generazioni divenendo espressione militante della nuova cultura.
Franco Battiato – La Voce del Padrone, minuto dopo minuto, si struttura come navigazione che, partendo dall’esterno giunge agli aspetti più privati, riesce a trasmettere allo spettatore la figura dell’artista come anima, e non solo come compositore. Un pellegrinaggio che sembra avere anche il compito di esorcizzarne la scomparsa e omaggiare, allo stesso tempo, l’energia vitale tramandata da un essere umano che alla domanda «Cosa ti piacerebbe rimanesse di te?» rispose: «Un suono, vibrazione di quello che sono».