Boccia è intervenuta nella parte della puntata di ‘Che sarà‘ dedicata appunto al tema dell’aborto, argomento al centro della discussione politica da giorni, dopo l’emendamento della maggioranza di centrodestra che apre i centri e gli ambulatori alle organizzazioni pro life e l’attacco delle opposizioni sull’”uso politico” del Pnrr per una misura che vuole “rendere” per le donne “l’aborto ancora più doloroso“. La giornalista e vicedirettrice del Tg1 è intervenuta così: “Mi rendo conto che sto per dire parole molto forti, lungi da me giudicare storie e persone, semmai il principio. Stiamo scambiando un delitto per un diritto”. In Italia l’aborto è invece un diritto, come stabilito dalla Legge 194. “Abbiamo paura di dire che l’aborto è un omicidio – ha poi ribadito Boccia – anche la politica ha paura di dirlo”. Infine, ha anche ricordato le parole pronunciate da Madre Teresa di Calcutta nel lontano 1979: “Quando le hanno conferito il Nobel per la pace, alla domanda su quale fosse il pericolo più imminente non rispose la guerra ma l’aborto”.
“Che cosa spinga una donna a definire delitto un diritto che in Francia è in Costituzione, resta un mistero”, la replica della capogruppo Pd Braga. Che poi aggiunge: “Un mistero di cui lei, la giornalista Incoronata Boccia risponderà alla sua coscienza, ma di cui devono rispondere anche i vertici Rai“. “Può ancora ricoprire il ruolo di vice direttrice del principale tg del Paese chi offende le donne e le leggi?”, domanda infatti la deputata dem. Che conclude: “C’è un problema nella più grande azienda culturale italiana che va dalla censura all’offesa delle leggi dello Stato. Vergognoso e inaccettabile“. Mentre la senatrice D’Elia nel suo post scrive: “Questa è la Rai di Meloni. Questo non è servizio pubblico”.