Che gran bella cosa ammettere che si hanno le pile scariche. Non come quei maschi attaccati alla poltrona con gli artigli, uomini di potere perché il potere per loro è l’unico orizzonte, non solo professionale ma anche personale. Invece la prima ministra scozzese Nicola Sturgeon non ha problemi a dirlo. «Non mi aspettavo violini, ma sono un essere umano oltre che un politico. Questi incarichi sono un privilegio, ma sono anche giustamente difficili». Sturgeon è stanca e dice che la «brutalità della politica moderna chiede il suo tributo» ai politici e a coloro che li circondano.
Motivi personali, quindi. E lei ha dato, dopo quasi dieci anni al vertice. La leader del partito indipendentista Snp ha rivendicato «con orgoglio» di essere stata la prima donna a ricoprire il ruolo di First Minister del governo locale di Edimburgo. C’è la stanchezza e anche il fallimento di ottenere un nuovo referendum per l’indipendenza della Scozia, certo. Ma le dimissioni sembrano maturate altrove.
Che bella cosa queste dimissioni. Una cosa dignitosa e da rispettare, se le confrontiamo al penoso declino di personaggi come Berlusconi, o alle sparate di Renzi e Boschi. «Se perdo il referendum non solo io vado a casa, ma lascio anche la politica», ve lo ricordate? E sono sempre lì, a tramare e sgomitare per rimanere attaccati al seggio in Parlamento, per un tozzo di pane, per una briciola di potere, senza più una visione o un sogno da vendere. E poi ci lamentiamo delle urne vuote, della fuga degli elettori. Diceva Andreotti che il potere logora chi non ce l’ha. Vecchia scuola, sembrano passati secoli da quella visione patriarcale della politica, un ideale mascolinizzato, fatto di stereotipi del valore del capo, fatto di forza e tenacia. Ci sono ancora gli energumeni, modello Trump o Bolsonaro, che rovesciano il tavolo e provano a rubare la palla per non far giocare gli altri, quando sono “dimissionati” dagli elettori. Il potere, se ci tieni alla politica come servizio, se credi in quello che fai, sei hai un messaggio, logora principalmente chi ce l’ha. E Nicola Sturgeon si è buttata nella mischia con grandi passioni. L’indipendentismo della Scozia come faro, ma anche le sue battaglie per i diritti degli omosessuali, il suo impegno laburista per le politiche di genere. Non a caso nei suoi anni di governo ha drenato i seggi del parlamento laburista in Scozia.
Altro che Andreotti. La Tendenza JA fa volare alto la politica. Quando non si hanno più banane, quando hai dato e riconosci che sei un essere umano, prima che un animale da potere, non c’è altro da aggiungere se non lasciare: chapeau!
Anche Jacinta aveva usato la stessa espressione: sono umana. Aveva detto: «All’indomani di questa decisione si discuterà molto su quale sia la cosiddetta “vera ragione”. Posso assicurarvi che è quella che sto dicendo. L’unica prospettiva interessante che scoverete è che, dopo sei anni di grandi sfide, sono umana. I politici sono umani. Diamo tutto quello che possiamo, finché possiamo, poi arriva il momento. E per me è arrivato il momento». Ed ecco un’altra analogia. Anche Nicola ha detto che per lei è arrivato il momento. «Il tempo di lasciare è ora, anche se molti nel paese e nel partito pensano sia troppo presto».
Una prova di carattere riconoscere che si è stanchi. La rottura di un ennesimo paradigma, quello della performance ad ogni costo, quello – per rimanere agli esempi britannici – di Margaret Thatcher o di Boris Johnson, che hanno fatto di tutto per restare a Downing Street quando il loro momento era arrivato. Il momento arriva per tutti, solo i grandi hanno l’empatia e la responsabilità di riconoscerlo.