La frattura nel Terzo Polo allunga i suoi effetti in Toscana: tra chi teme contraccolpi nelle giunte in cui il Pd sta con Italia Viva e la sinistra dem che riflette su possibili alleanze con Azione in vista di comunali a Prato e
Firenze e regionali
di Ernesto Ferrara
Scoppia il Terzo Polo e in Toscana l’alleanza Pd- Renzi che già zoppicava diventa quasi “ mission impossible” per il futuro. Già per le amministrative di maggio gli accordi per quanto tentati sono saltati praticamente ovunque, da Siena a Pisa e Massa. Ma adesso la faccenda si fa complicatissima per Firenze e Prato l’anno prossimo e altrettanto per il 2025 in Regione, già cominciano a temere gli analisti dem più avveduti. Con la conseguenza che a tremare tornano gli accordi di governo Pd-Iv di Nardella e Giani. «Adesso si dialoga meglio con quell’area che sarà interpretata da Calenda » cominciano del resto a ragionare i colonnelli schleiniani di Toscana. E i renziani hanno già mangiato la foglia: «Vogliono farci fuori e tenersi Calenda per fare gli accordi l’anno prossimo e poi per la Regione? Azione qui non rappresenta nessuno, auguri. Quantomeno ci auguriamo che non vogliano mettere in discussione le giunte, sarebbe da veri irresponsabili » avvertono già i dirigenti di Italia Viva in contatto col leader, il senatore fiorentino Renzi. Va anche dettoche potrebbe essere proprio Azione a stressare l’intesa: « Secondo me adesso Carlo vorrà sfidare Matteo a casa sua per provare a entrare nei tavoli del governo Pd. Del resto Iv flirta già a destra: a Campi Saccardi aiuterà il candidato della destra Montelatici vedrete» dice proprio un calendiano toscano. E non è un mistero che il capo regionale di Azione Remaschi sia più antirenziano deglischleiniani. Non a caso lo stesso Terzo Polo qui faticava a nascere da tempo: liste separate a Campi Bisenzio, Siena, Pisa. Chissà se ora con il Terzo Polo che diventa mezzo polo e il Pd che guarda più a Calenda non si avverino gli scenari più guerrafondai che rimbalzano dal renzismo: « L’operazione di Calenda è stata condivisa con Schlein per fare fuori Renzi. Ma Matteo qui non mollerà,coi sondaggi che ha in mano che la danno al ballottaggio candida Stefania Saccardi sindaca e fa ballare il Pd » profetizza un dirigente di Iv. Certo va anche detto che se Renzi entrasse nell’orbita del centrodestra per assaltare il bottino dei moderati berlusconiani e cominciasse a fare da stampella al governo di destra metterebbe in difficoltà più di uno dei suoi dirigenti toscani affezionati all’idea del centrosinistra, a partire proprio dalla vicepresidente regionale Saccardi. « Senza Calenda molti dal Pd ora potrebbero davvero venire con noi perchè entrerebbero da protagonisti. A iniziare da Marcucci » rilancia un altro dirigente renziano di Toscana. « La scelta di Calenda è una sconfitta per l’Italia » sferza intanto l’europarlamentare Iv Nicola Danti. « Ma la costruzione di un partito dei riformisti va avanti forse anche più spedita » ritiene il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini. «Sappiamo navigare in mare aperto » ritiene Stefano Scaramelli. Per il Pd ore convulse in Consiglio regionale: oggi gruppo decisivo per decidere sul rinnovo del presidente Antonio Mazzeo. Domani arriva Elly Schlein: Siena, Campi, Pisa e Massa.