David Graeber, antropologo del futuro
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12 Marzo 2024Il controverso concetto di tecno-feudalesimo suggerisce che siamo passati dal capitalismo a qualcosa di ancora peggiore: una nuova era che presenta caratteristiche feudali inquietanti. Da questo punto di vista, i capitalisti per estrarre capitale ora fanno affidamento principalmente sul potere politico consolidato e sulle rendite. Se confermata, questa forma di estrazione feudale rappresenterebbe un drastico allontanamento dai meccanismi convenzionali del capitalismo. È importante sottolineare che segnerebbe un allontanamento dagli attributi fondanti del capitalismo quali la concorrenza e l’innovazione.
In Tecnofeudalesimo(La Nave di Teseo, 2023), sostieni che il capitalismo ha provocato la propria fine, ma non nelle forme che, ad esempio, Marx si sarebbe aspettato. Il capitalismo ha le sue contraddizioni – fondamentalmente nell’antagonismo tra capitale e lavoro – eppure quelle contraddizioni sembrano aver prodotto una mutazione forse peggiore di quanto ci si potesse attendere. Come si è ucciso il capitalismo e cosa lo sta sostituendo?
Questo libro rientra perfettamente nella tradizione politico-economica marxista. L’ho scritto nell’ambito di una borsa di studio marxista. Quindi, dal mio punto di vista marxista, questo è un libro tragico da scrivere.
Le contraddizioni del capitalismo non hanno portato alla prevista risoluzione in cui, dopo tutti questi secoli di stratificazione di classi, la società sarebbe stata distillata in due classi, pronte per un duello all’ultimo sangue. Questo confronto decisivo tra oppressori e oppressi si sarebbe dovuto tradurre nella liberazione dell’umanità, nell’emancipazione dell’umanità da ogni conflitto di classe. Invece, questo scontro tra il capitalista – la borghesia – e il proletariato si è concluso con la vittoria completa della borghesia: una sconfitta completa, soprattutto dopo il 1991.
In assenza di uno sfidante in qualità di sindacato – la classe operaia organizzata – il capitalismo è entrato in un’evoluzione dinamica dilagante che ha causato questa trasformazione in quello che io chiamo cloud capital. Questa trasformazione rappresenta di fatto la fine del capitalismo tradizionale. Ha ucciso il capitalismo, uno sviluppo che incarna una contraddizione marxista-hegeliana ma non il tipo di contraddizione che avremmo sperato.
Il cloud capital ha ucciso i mercati e li ha sostituiti con una sorta di feudo digitale in cui non solo i proletari – i precari – ma anche i borghesi producono plusvalore per i capitalisti vassalli. Stanno producendo rendite. Stanno producendo la rendita del cloud, perché il feudo è ormai un feudo del cloud, per i proprietari del cloud capital.
Il cloud capital ha creato una sorta di potere, che noi marxisti dobbiamo riconoscere come strutturalmente e qualitativamente diverso dal potere monopolistico di gente come Henry Ford, Thomas Edison o i grandi baroni predoni. Perché quelle persone concentravano il capitale, concentravano il potere, compravano i governi e uccidevano i loro concorrenti per vendere le loro cose. I cloudalist di oggi – proprietari del cloud capital – non si preoccupano nemmeno di produrre qualcosa e di vendere le loro cose. Questo perché hanno sostituito i mercati, non li hanno soltanto monopolizzati.
Se il capitalismo per definizione è basato sul mercato e guidato dal profitto, allora questo non è più capitalismo, perché non è basato sul mercato. Si basa su piattaforme digitali più vicine ai tecno-feudi o ai feudi del cloud, guidate da due forme di liquidità. Una è la rendita del cloud, che è l’opposto del profitto, e l’altra è la moneta della banca centrale, che ha finanziato la costruzione del cloud capital. E questo non è capitalismo.
Puoi decidere di chiamarlo capitalismo se vuoi, se ridefinisci il concetto di capitalismo e se dici che tutto ciò che deriva dal potere del capitale è capitalismo, ma non è il capitalismo come lo abbiamo conosciuto. Per parafrasare Spock in Star Trek: «È la vita ma non la vita come l’abbiamo conosciuta».
Penso che sia importante passare dalla parola «capitalismo» a qualcos’altro, cosa molto difficile da fare, perché siamo tutti legati all’idea che stiamo lottando contro il capitalismo. Dopo tutti quei decenni in cui abbiamo avuto la sensazione che siamo venuti su questo pianeta per rovesciare il capitalismo, è davvero molto difficile che un idiota come me arrivi e dica: «Ma questo non è più capitalismo». Mi si risponde: «Vai via. Naturalmente è il capitalismo. Se non è socialismo, deve essere capitalismo». Questo è ciò che mi ha detto un collega marxista. E sono morto dal ridere perché ricordo cosa diceva Rosa Luxemburg. Se non è socialismo può essere barbarie.
Se il tecno-feudalesimo ha sostituito il capitalismo, come sostieni, ha anche portato all’emergere dei «servi del cloud» e dei «proletari del cloud», equivalenti moderni dei servi e dei proletari discussi in altri contesti storici. In che modo queste classi contemporanee differiscono dai loro corrispettivi nel modello capitalista tradizionale?
Da una prospettiva marxista, la risposta semplice è che i servi del cloud producono direttamente capitale con il loro lavoro gratuito. Non è mai successo prima. I servi della gleba sotto il feudalesimo producevano materie prime agricole. Non producevano capitale: questo dipendeva dagli artigiani che producevano attrezzi, strumenti, aratri e cose del genere. Al contrario, gli utenti moderni contribuiscono alla formazione del capitale semplicemente interagendo con le piattaforme, offrendo manodopera gratuita per aumentare il cloud capital per il capitalista. Ciò non è mai accaduto sotto il capitalismo.
Il tecno-feudalesimo rimane profondamente dipendente dal settore capitalista, rispecchiando la dipendenza del capitalismo dal settore agricolo e dai settori feudali per il sostentamento. E proprio come il capitalismo aveva bisogno del feudalesimo per assicurarsi un approvvigionamento alimentare, il tecno-feudalesimo è parassitario e trae il sostegno essenziale dal settore capitalista per sostenersi.
Quindi, il settore capitalista rimane fondamentale. Sta producendo tutto il valore: ecco perché questa analisi è decisamente marxista. Tutto il plusvalore viene prodotto nel settore capitalista, ma poi viene usurpato. Se ne appropria questo capitale mutante – il cloud capital – la maggior parte del quale non viene riprodotto dai proletari. Viene riprodotto da persone che nel tempo libero lavorano senza retribuzione. Non è mai successo. Ecco perché sto dicendo che questo non è capitalismo. E non aiuta pensarlo come capitalismo, perché se rimani legato alla parola capitalismo, la mente non riesce a comprendere la grande trasformazione.
Hai detto che l’ascesa del tecno-feudalesimo è guidata da due cause principali: l’enclosure e la privatizzazione di Internet, simile a quella dei pascoli nell’Inghilterra del diciottesimo e diciannovesimo secolo, e un flusso costante e pesante di denaro delle banche centrali, in particolare dopo 2008. Le cose sarebbero potute andare diversamente?
Tutto avrebbe potuto essere diverso. È ciò che ci ha insegnato David Graeber, giusto? E come persone di sinistra dobbiamo credere che nulla fosse stato previsto. Altrimenti non crediamo nell’azione umana, altrimenti che senso ha vivere? Potremmo anche diventare dei pantofolai e guardare il mondo che passa. Quindi tutto può essere sempre diverso. Il controfattuale storico è sempre interessante, ma non posso farlo. Non posso davvero farlo. Voglio dire, ho provato a farlo spesso nel mio libro precedente, che era un romanzo di fantascienza politica intitolato Un altro presente (La Nave di Teseo, 2021). In effetti, ho creato un’altra linea temporale in cui nel 2008 abbiamo fatto le cose diversamente con Occupy Wall Street per realizzare la trasformazione socialista. Ed è un bel gioco mentale, ma non penso che sia storicamente rilevante.
Come avrebbero potuto cambiare le cose? Si potrebbe dire che la privatizzazione di Internet era inevitabile perché viviamo sotto il capitalismo. E che il capitalismo ha questa capacità di divorare e infettare ogni zona libera dal capitalismo. Motivo per cui non avrei mai potuto allinearmi al socialismo utopico, come quello di Robert Owen nel diciannovesimo secolo. Nonostante i suoi sforzi per creare zone libere dal capitalismo, la storia mostra che il capitalismo inevitabilmente invade e corrompe questi spazi. Non è possibile che sacche di socialismo sopravvivano a lungo all’interno del capitalismo.
Dici che il tecno-feudalesimo parassita il capitalismo. Se così fosse, il tecno-feudalesimo richiederà comunque l’esistenza della produzione capitalistica classica. Amazon ha ancora bisogno che i produttori costruiscano merci da vendere sulla sua piattaforma. Uber e Tesla richiedono veicoli fisici. Come funzionerà questa relazione nel lungo periodo in un ordine tecno-feudale?
Ancora una volta, devo chiarire questo punto. Il capitalismo nel XVIII e XIX secolo, quando emerse, rovesciò il feudalesimo, ma aveva bisogno del settore feudale per continuare a produrre cibo perché altrimenti saremmo morti tutti. Per questo dico che il capitale era parassitario del settore agricolo feudale. Quindi non è che uno muore e l’altro vive. Ciò che accade è che il capitale assume l’egemonia del sistema, ma è parassitario del sistema precedente. Questa è un’analisi marxista, storica e materialista standard.
Ora quello che sta succedendo è che al centro del tecno-feudalesimo c’è un settore del capitale, che è assolutamente necessario. Il settore del capitale è l’unico che produce valore – valore di scambio in termini marxisti – ma i proprietari di quel capitale, del capitale vecchio stile, sono vassalli dei capitalisti del cloud. I loro profitti vengono scremati. Quindi il plusvalore viene sottratto dal flusso circolare del reddito da parte dei cloudalisti.
Ciò rende il sistema ancora più instabile, ancora più incline alla crisi, e ancora più contraddittorio e perfino meno vitale di quanto lo fosse il capitalismo. Questo è quello che dico nel libro: che la presa del potere da parte del cloud capital – la sostituzione del capitalismo con il tecno-feudalesimo – sta rendendo le nostre società più cariche di conflitti. Stanno diventando più stupidi, più conflittuali, più avvelenati e meno capaci di lasciare spazio al loro interno alla socialdemocrazia, all’individuo liberale, a valori che anche la destra amava sotto il capitalismo.
La sinistra non è mai stata contraria all’idea di libertà; la nostra critica risiede nella limitazione della libertà a pochi eletti. Ma ora anche questa forma limitata di libertà è minacciata, e quindi le contraddizioni si aggravano. Continuo a sperare che forse queste crescenti tensioni spingeranno l’umanità verso uno scontro decisivo tra il bene e il male, tra gli oppressori e gli oppressi. Ma il rapido avvicinarsi della catastrofe climatica comporta il rischio di raggiungere il punto di non ritorno prima che tale risoluzione abbia luogo. Quindi, abbiamo il nostro bel da fare per noi, e l’umanità si trova di fronte all’estinzione, a meno che non ci rimbocchiamo le maniche.
Passi molto tempo a sostenere che la rendita usurpato il profitto. Ma il sogno di ogni «capitalista» non è forse quello di ricavare una rendita? Quale capitalista vuole davvero essere un capitalista? Mi sembra che ogni capitalista voglia essere un rentier.
Ebbene, l’era in cui i capitalisti volevano essere capitalisti è finita molto tempo fa. Confido che a Henry Ford piacesse essere un capitalista nello stesso modo in cui, in un modo strano e completamente distorto, a Rupert Murdoch piace essere un giornalista, anche se ha fatto così tanto per distruggere i giornali. Ma queste persone o sono morte o stanno andando all’inferno. Quindi sì, i capitalisti non vogliono essere capitalisti, soprattutto qui in Europa, soprattutto nel mio paese. Tutti i capitalisti, e ne ho conosciuti parecchi, hanno smesso di essere capitalisti; sono diventati rentier.
La differenza è che i capitalisti che si stavano trasformando in rentier, fino all’emergere del cloud capital, stavano essenzialmente trasferendo il loro stock di capitale ad altri o eventualmente al private equity. Questi ex capitalisti ricavavano rendite dai profitti di monopolio di queste imprese capitaliste altamente concentrate.
Ma persone come Jeff Bezos ed Elon Musk, vogliono proprio fare quello che stanno facendo. Vogliono essere capitalisti del cloud o cloudalisti, come li chiamo io. A loro piace moltissimo. Queste persone, un po’ come Thomas Edison, amano ciò che fanno. Non sono come i normali rentier. Non sono come i feudatari del passato. Non sono come i capitalisti che non vogliono più essere capitalisti. Queste persone sono entusiaste, e hanno molto talento e, sfortunatamente, sono molto intelligenti. La combinazione tra la loro spinta e il potere esorbitante del cloud capital di loro proprietà crea una forma altamente potente e concentrata di potere cloudalista, che dobbiamo prendere molto sul serio.
La fine del sistema di Bretton Woods ha trasformato il capitalismo globale e, in definitiva, ha reso possibile, tra le altre cose, il tecno-feudalesimo. Potremmo immaginare una Bretton Woods contemporanea modellata sullo stampo di un profondo multilateralismo egualitario e di un sistema finanziario socialista?
Oh, sì, l’ho fatto. È il motivo per cui ho scritto il mio libro precedente. Un altro presente immagina esattamente questo. Presenta un nuovo sistema di Bretton Woods ispirato alla proposta originale di John Maynard Keynes – respinta da Harry Dexter White e dall’amministrazione Roosevelt – fusa con un quadro socialista democratico-partecipativo. Questa impostazione è stata progettata per la ridistribuzione continua del reddito e della ricchezza dal Nord al Sud del mondo, soprattutto sotto forma di investimenti verdi. Dunque, ho mappato tutto questo e posso rispondere alla tua domanda su come potrebbero funzionare le cose oggi, con le tecnologie di cui disponiamo, se i diritti di proprietà fossero equamente distribuiti, quello a cui penso che i socialisti dovrebbero mirare. Ma quella era la mia fanta-politica. Questo libro invece parla di ciò che stiamo affrontando.
Nell’ambito di un ordine alternativo, promuovi questa idea di un sistema di portafoglio digitale della banca centrale e di dividendo mensile. Come funzionerebbe?
Be’, tecnicamente è facilissimo. Si può fare in una settimana perché è semplicissimo. Immagina qualcosa come un file Excel, conservato dalla Fed, in cui in ogni riga c’è un singolo residente negli Stati uniti. E quando viene effettuato un pagamento, il valore corrispondente viene trasferito da una cella all’altra, rappresentando il pagatore e il beneficiario. Sarebbe gratuito, istantaneo e anonimo. Creando una separazione tra gli operatori del software e le identità degli individui, identificati solo da codici simili agli indirizzi Bitcoin, la privacy può essere garantita. E si potrebbero stabilire controlli ed equilibri per garantire che lo Stato non stia guardando ciò che ognuno di noi sta facendo.
E poiché il denaro verrà distribuito attraverso lo stesso foglio di calcolo, nulla impedisce alla banca centrale di aggiungere lo stesso numero a tutti ogni mese. Questo è un reddito di base universale (Ubi), che non è, e questo è fondamentale, finanziato dalla tassazione. Perché il problema con l’idea dell’Ubi è che è soggetto a lamentele del tipo: «Di cosa stai parlando? Mi tasserai, tasserai i dollari che guadagno, per darli a un barbone, a un surfista in California o a un tossicodipendente o a una persona ricca?». Ma questa proposta sfrutta la capacità della banca centrale di generare fondi. E non dovremmo lasciare che nessuno ci dica che sarebbe inflazionistico o che costituirebbe un problema, perché stanno stampando trilioni per conto degli investitori. Perché non stamparli per conto delle persone comuni? Di tutti allo stesso modo?
Ora, il motivo per cui non avete questo sistema negli Stati uniti e per cui siete molto lontani dal dollaro digitale è perché se qualcuno nella Fed osa muoversi in quella direzione, verrà ucciso da Wall Street. Wall Street non lo permetterà mai perché significherebbe la fine di Wall Street. Perché vorresti un conto bancario presso la Bank of America se puoi avere un portafoglio digitale presso la Fed?
La Bank of America sarebbe costretta a giustificare i propri servizi e commissioni. Dovrebbero venire e convincerti che devi avere un conto con loro perché vogliono darti qualcosa a un prezzo decente – come un prestito – senza truffarti. E non possono farlo perché lo scopo centrale della Bank of America o della Citigroup è quello di estorcere rendite monopolizzando i sistemi di pagamento e trattenendo i depositi. Tieni i tuoi soldi da loro perché, al momento, non c’è altra soluzione.
*Yanis Varoufakis è stato ministro delle finanze greco durante i primi mesi del governo guidato da Syriza nel 2015. Ha scritto, tra le altre cose, Il minotauro globale (La Nave di Teseo, 2017) e Adulti nella stanza (La Nave di Teseo, 2018). David Moscrop è uno scrittore e commentatore politico. Conduce il podcast Open to Debate ed è l’autore di Too Dumb For Democracy? Why We Make Bad Political Decisions and How We Can Make Better Ones (Goose Lane Editions, 2019). Questo testo è uscito su JacobinMag. La traduzione è a cura della redazione.