Esponenti politici al posto dei tecnici Così il ministro Pichetto Fratin ha lottizzato le commissioni sulle grandi opere
ROMA — Una manovra silenziosa, nomine fatte senza troppo clamore, centellinate in una miriade di decreti firmati dal ministro Gilberto Pichetto Fratin. La destra in questi due anni di governo ha messo le mani sull’ambiente: si è presa la guida dei principali Parchi del Paese piazzando non solo tecnici di area, ma dirigenti di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia nelle commissioni che danno le autorizzazioni. Le stesse commissioni che a tempo di record hanno dato il via libera al Ponte sullo Stretto, e che a breve, si troveranno a esaminare grandi progetti pubblici e privati in materia di energia e altre grandi opere.
Gli organismi tecnici del ministero, dalla commissione di Valutazione impatto ambientale (Via-Vas) a quella sull’Autorizzazione integrata (Aia), spesso sono frutto di una lottizzazione di tecnici suggeriti dai partiti. Non è un mistero. Ma quello che è accaduto negli ultimi due anni è che da un lato i tecnici hanno assunto poi incarichi politici, e dall’altro che ex sindaci, ex deputati o responsabili di dipartimenti dei partiti siano stati indicati per ruoli tecnici. Nella commissione Autorizzazione integrata ambientale oggi siedono Marino Zorzato, ex deputato di Forza Italia e già vicepresidente del Veneto, Antonio Leone, ex deputato di Forza Italia, e Lucia Lepiane, già assistente della capogruppo della Lega in Regione Calabria, Simona Loizzo, quest’ultima poi eletta alla Camera e iscritta al gruppo Salvini premier.
Poi c’è un’altra grande commissione strategica per le autorizzazioni: la Via-Vas che tra l’altro ha appena dato parere favorevole al Ponte sullo Stretto: un parere arrivato a tempo di record e con prescrizioni su argomenti fondanti come i controlli sul rischio sismico.
Spulciando i decreti firmati dal ministro Pichetto Fratin negli ultimi dodici mesi, si scopre che nel comitato sono stati nominati: Margherita Scoccia, candidata sindaca alle ultime elezioni comunali di Perugia, sconfitta, e attuale capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale; Roberto Cuccioletta, consigliere comunale ad Albano Laziale per FdI; Raffaele Latrofa, vicesindaco di Pisa eletto con FdI; Elena Lovati e Luisiana Malfatti, entrambe già candidate sindache per la Lega. E, ancora, Marco Galli proposto alle regionali in Lombardia nelle file di Forza Italia e Alfredo Posteraro, candidato azzurro alle Europee 2019.
Alcuni tecnici sono stati in realtà riconfermati da Pichetto Fratin ma oggi hanno anche ruoli politici. Ad esempio nella commissione Via-Vas siedono l’architetto Felice Squitieri, responsabile del dipartimento Energia della Lega nel Lazio, e l’ingegnere Stanislao Fella, responsabile dipartimenti Forza Italia in Umbria. Il ministro ha poi fatto insediare una terza commissione, quest’ultima consultiva, per la riscrittura del codice dell’ambiente: e tra gli altri ha nominato il costituzionalista Francesco Saverio Marini, consulente di Palazzo Chigi che ha scritto la riforma del premierato cara alla leader di FdI; Vincenzo Pepe, candidato alla Camera nelle file della Lega, e Urania Papatheu, ex senatrice di Forza Italia.
Su alcune di queste nomine ha presentato una interrogazione l’ex ministro all’Ambiente, Sergio Costa dei 5 stelle: «Diversi curriculum evidenziano una chiara appartenenza politica dei candidati», scrive il vicepresidente della Camera, che ha contestato le competenze dei nominati. «Alcuni avrebbero sviluppato professionalità in campo sportivo, di cui non è chiara la rilevanza rispetto alle funzioni che i commissari sono chiamati ad esercitare».
Ma l’assalto della destra ha riguardato anche i grandi Parchi nazionali. Scelte contestate a livello territoriale perché «calate dall’alto ». Al Parco nazionale del Gran Paradiso è stato appena nominatoMauro Durbano, tessera della Lega e vicesindaco di Ceresola Reale. Alcuni amministratori hanno minacciato di lasciare il Parco in protesta: «Sono venute meno la cooperazione e l’intesa poste a fondamento della tutela e della gestione delle aree protette secondo la legge quadro del 1991 — ha detto il sindaco di Ronco, Lorenzo Giacomino — la procedura per la nomina non è stata rispettata e gli enti locali sono stati ignorati».
Ancora in quota Carroccio, Pichetto Fratin ha indicato Lorenzo Viviani, ex deputato leghista, alla guida del Parco nazionale Cinque terre. Forza Italia si è presa il parco del Vesuvio con Raffaele De Luca, FdI quello del Cilento con Giuseppe Coccorullo. Questi ultimi entrambi dirigenti dei rispettivi partiti con tanto di spazio dedicato nel curriculum. L’occupazione nella filiera dell’ambiente non è tanto una questione di poltrone e mance: è una scelta strategica.