Le armi occidentali
20 Ottobre 2023NEWS
20 Ottobre 2023
Nelli anni di Cristo MCCCXXXIII, il dì di calen di novembre, (…) cominciò e a piovere diversamente (…) crescendo la piova isformatamente e oltre a modo usato, che pareano aperte le cataratte del cielo e con la detta pioggia continuando grandi e spessi e spaventevoli tuoni e baleni, e caggendo folgori assai; onde tutta gente vivea in grande paura…” cfr. Cronica di Giovanni Villani.
In quel caso il violento nubifragio fu causa di un terribile allagamento ma la descrizione è quella che nel moderno linguaggio giornalistico si traduce impropriamente con “bomba d’acqua”. Cloudburst all’inglese, se si preferisce, per intendere letteralmente l’esplosione improvvisa di una nuvola.
I nubifragi imprevedibili e violenti in Toscana esistevano anche prima della crisi climatica ovviamente ma il riscaldamento globale ne sta aumentando la frequenza, creando spesso cedimenti stradali e allagamenti con i quali le famiglie e le amministrazioni devono fare i conti.
Nel rapporto sui rischi idrogeologici – cfr anche Irpet – Toscana e Siena sono tra i territori a rischio e la contrazione degli investimenti per manutenzione e prevenzione preoccupa. Le politiche territoriali, quelle che hanno la facoltà di incidere su trasformazioni e assetti, fisici, del territorio e degli immobili che lo compongono, ormai dovrebbero contemplare una nuova idea di città a partire dalla tutela della sua integrità fisica.
Ora più che in passato, la valorizzazione e il miglioramento della qualità ambientale e paesaggistica, con eventuali ripristini delle qualità deteriorate, si impongono come una impellente necessità.
Chiaramente ciò significa anche riqualificare le aree urbane in cui il paesaggio presenta bassa qualità edilizia ed urbanistica ed anche se fondamentale importanza rivestono gli interventi orientati a migliorare la rete scolante e la gestione del verde, ci vuole uno sforzo in più. La prevenzione e la previsione.
Per questa ragione condivido le preoccupazioni dei residenti dell’Acquacalda, il quartiere in cui vivo, e a poca distanza dei fatti di Follonica, non posso fare a meno di pensare all’inverno che è alle porte e di sollecitare l’amministrazione a mantenere alta l’attenzione sull’uso del territorio e sulla manutenzione delle opere idrauliche (sottopassi, caditoie ostruite etc. ) in tutta la città.
Al contempo invito a mantenere efficienti le reti di rilevamento dei danni nelle aree critiche.
Il Comune ha obbligo di custodia e vigilanza sulle strade pubbliche ed in caso di danneggiamenti a causa di allagamenti, rischia d’essere chiamato in causa per il risarcimento dei danni. Costi dunque, che la prevenzione aiuta senz’altro a contenere.
In alcuni tratti del territorio sarebbe importante avere una conoscenza accurata del reticolo fognario e soprattutto della portata dei collettori in caso di eventi atmosferici particolarmente intensi. La georeferenzazione delle caditoie e lo studio di nuove soluzioni di deflusso o contenimento delle acque piovane, d’ora in avanti, sono vere priorità.
Germana Marchese