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SIENA«Nelle strutture alberghiere i mesi di luglio e agosto abbiamo registrato una flessione tra il 10 e il 30%, secondo la tipologia, rispetto al 2023. Gli Hotel di lusso hanno comunque tenuto bene. Determinante sarà il mese di settembre, per capire se alla fine potremo riequilibrare le perdite». Parola di Rossella Lezzi, presidente di Federalberghi Confcommercio di Siena, che traccia un bilancio dell’estate in città. Prevalgono gli italiani o Siena piace sempre soprattutto agli stranieri?«Si affacciano nel nostro territorio nuovi segmenti europei come polacchi e turchi, diminuiscono invece vistosamente gli italiani che, finiti i timori della pandemia, hanno preferito mète all’estero come Grecia e Albania. Ancora tiene l’interesse di francesi e tedeschi, seppure in percentuali minori rispetto agli anni scorsi. Tornano australiani, americani, canadesi e asiatici (interessante il nuovo segmento, la Korea). Importante anche il cosiddetto ’turismo delle origini’: seconde generazioni di emigrati che tornano a vedere i luoghi dei propri antenati, progetto promosso dal ministero del Turismo che comincia a far vedere qualche risultato».Qual è stato l’indice medio di occupazione delle camere a giugno, luglio e agosto?«Dipende dalle categorie, gli Hotel a 4 e 5 stelle sono stati i preferiti con in media un’occupazione del 70%. Rispetto agli ultimi due anni la flessione si è sentita, ma era auspicabile che il ’turismo di prossimità’ finisse il suo trend e che fossero maggiormente premiate le strutture ricettive che avevano investito su servizi quali aria condizionata in tutti i locali, centri benessere e piscine».Le previsioni per settembre?«Difficile da dire: di certo ci saranno molti gruppi, vedremo se l’esperimento navette dovrà essere rivisto in virtù dell’apertura delle scuole, nonché se sarà utile trovare altri punti di attracco dotati di bagni pubblici e da cui i flussi possano attraversare anche altre parti della città, evitando intasamenti e favorendo il commercio. La questione degli attracchi bus rimane centrale, in vista del prossimo anno giubilare dove auspichiamo che le rotte dei pellegrinaggi facciano sosta a Siena per riposarsi dalle lunghe tratte provenienti dal Nord Europa, e visitino i luoghi di Santa Caterina. Nei prossimi tavoli di concertazione con l’amministrazione comunale presenteremo con tutte le associazione di categoria, imprenditori del settore e associazioni Guide, alcune proposte per la corretta convivenza tra ospiti e residenti. Il turismo non può e non deve essere l’unica economia importante per Siena, soprattutto non deve essere visto come una minaccia ma come opportunità per permettere alla nuove generazioni di rimanere a vivere e lavorare dove sono nate».Quali sono le maggiori difficoltà del settore?«Intercettare in tempi utili i cambiamenti economici e di abitudini dei viaggiatori a livello globale per competere con le altre piccole città d’arte europee: a questo proposito abbiamo collaborato con il Comune per l’organizzazione di una sessione parallela della Siena Conference il 13 settembre dedicata a questo argomento, per il quale abbiamo convocato docenti europei che porteranno la loro esperienza da altre piccole città d’arte universitarie».