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5 Ottobre 2022I lavoratori del delivery si fermano: il presidio in piazza Sant’Ambrogio ( ore 18). La famiglia del giovane morto nell’incidente non parteciperà: “ Troppo dolore, non ce la sentiamo”. Nardella: “ È un sistema disumano”
di Chiarastella Foschini
«Non ordinate cibo a casa e partecipate al presidio. Non possiamo tollerare altri morti per una consegna » . I sindacati non nascondono lo sgomento per l’incidente sul lavvoro costato la vita a Sebastian Galassi, 26 anni, che faceva il rider per pagarsi gli studi da graphic designer, investito la sera del 2 ottobre a sud di Firenze mentre si recava al ristorante per una consegna. Cgil, Filcams- Filt- Nidil lanciano un appello che coinvolge in primo luogo i consumatori: oggi non ordinate cibo a domicilio. I rider di Glovo, Deliveroo, Uber, Just Eat e Runner Pizza scioperano e si riuniscono in presidio in piazza Sant’Ambrogio, davanti alla chiesa, alle 18. La prima richiesta è quella di una paga oraria minima dignitosa, che superi la dittatura dell’algoritmo, quel sistema di calcolo che costringe i rider a correre da un capo all’altro della città mettendo a rischio la propria vita a ogni viaggio, con qualsiasi condizione climatica, per consegnare il pranzo o la cena a domicilio in tempo record, che misura la distanza percorsa, i tempi di attesa e il carico. Alcune aziende di food delivery si concentrano su aree ristrette, altre abbracciano zone ampie. «La nostra vita vale più di un panino» recita il volantino firmato Cgil.
« Basta sfruttamento » ha detto con fermezza la segretaria generale Cgil Toscana Dalida Angelini: « Non si può lavorare per fare unaconsegna e ricevere 2,50 euro. Bisogna che ci sia una cultura della sicurezza che parte dalle scuole, e bisogna smettere di fare una competizione tra lavoratori, perché di questo si tratta».
Dopo la morte di Sebastian Galassi la catena Glovo gli ha inviato una mail automatica di licenziamento, provocando grande amarezza nella famiglia, che l’ha ricevuta. In seguito l’azienda si è scusata. Il sindaco Nardella non ci sta: « Non bastano le scuse di Glovo — ha detto — . Ilproblema è più profondo, se c’è un algoritmo che manda una email per licenziare chi è morto per una tragedia poche ore prima, c’è qualcosa che non funziona in questo sistema che ormai non ha più nulla di umano: è disumano. È un modello economico che non appartiene ai nostri valori e che va rivisto perché è basato sullo sfruttamento delle persone con meccanismi automatici che non hanno alcun tipo di riferimento etico».
Cisl, Fit e Fiscat chiedono alla Regione di riconvocare il tavolo sui rider e organizzano un flash mob il 10 ottobre a Firenze: « Bisogna arrivare all’applicazione del contratto nazionale di riferimento, quello ‘ Merci e logistica’ per tutti i rider, per garantire a questi lavoratori maggiori tutele e diritti » e aggiungono: « Va superato il meccanismo perverso che affida il destino di questi lavoratori a un algoritmo » . L’assessora al lavoro Nardini dichiara: «La tutela della salute, della sicurezza e della dignità delle lavoratrici e dei lavoratori dei cosiddetti “ nuovi lavori” sono questioni urgentissime che è necessario affrontare a tutti i livelli».
La famiglia di Sebastian non parteciperà al presidio di oggi. « Non ce la sentiamo — dice la zia del ragazzo, Mirella Bilenchi — . È stata una fine troppo tragica è un momento terribile».
La procura di Firenze ha disposto l’autopsia che sarà eseguita oggi sulla salma del 26enne. Intanto proseguono le indagini per ricostruire la dinamica dell’incidente e sarà fondamentale stabilire il colore del semaforo quando il suv ha attraversato l’incrocio tra via De Nicola e via Gioberti. Da una prima ricostruzione sembra che non ci siano immagini chiare, ma non è escluso che l’autista possa essere passato con il giallo. Gli investigatori scandaglieranno i video di sorveglianza della zona e faranno tutti i controlli del caso. L’unico indagato al momento è il conducente del suv.