NEWS
15 Novembre 2024- Sarebbe interessante capire perché una fondazione partecipata del terzo settore non può avere come socio fondatore un Comune che per di più ha recepito la normativa europea;
- se esistevano difficoltà interpretative sul ruolo del soggetto pubblico il tempo trascorso avrebbe consentito un chiarimento a livello legislativo (Michelotti);
- lo statuto è stato lasciato candire per troppo tempo dal notaio;
- l’obiettivo statutario è stato totalmente disatteso cioè la diminuzione della presenza del Comune a vantaggio di soci privati e totale autonomia della Fondazione Santa Maria della Scala (privati sono anche le istituzioni e Siena ne ha diverse e importanti). Il calo del Comune avrebbe comportato un generale minore impegno anche economico;
- l’autonomia si sarebbe dovuta reggere, inoltre, con l’attività propria della Fondazione, attività che non c’è stata e la responsabilità non è certo dello statuto;
- impegni quelli qui sopra ricordati che nessuno ha svolto;
- ci si accorge delle problematicità statutarie dopo anni e nel frattempo il Comune ha provveduto alla nomina dei vertici della Fondazione lasciando in essere una situazione ibrida e non chiarita totalmente;
- perché non si è provveduto a cambiare le norme statutarie sulle nuove volontà politiche che sembrano emergere anche dall’intervista del presidente Leone? Rimanere come Comune socio dominante e considerare l’Antico Ospedale un “ufficio”dell’Amministrazione. Se si volessero effettivamente i soci privati basterebbe poco, cambiare lo statuto che poteva essere stato fatto da tempo;
- Leone è un uomo di cultura e non sa che ai sensi di legge il Santa Maria della Scala non può essere una partecipata che ha, viceversa, finalità di tipo economico, ma solo una istituzione senza personalità giuridica, insomma una istituzione come la Biblioteca degli Intronati;
- für ewig.
Santa Maria della Scala, il piano Leone: “Non possiamo aprire a soci privati ma il Museo ha bisogno dei cittadini”
Leone: “Mi è stato consegnato uno statuto che teoricamente riguarda una fondazione che avrebbe dovuto iscriversi al terzo settore. Tuttavia, per come è stata costituita, questa iscrizione non è possibile. Quando un’istituzione si iscrive al terzo settore, lo fa generalmente per consentire l’ingresso di capitali privati nella struttura societaria. Questo però non è possibile nel nostro caso, poiché abbiamo come socio fondatore il Comune di Siena, che è socio unico, e che ci mette a disposizione anche il personale – ha spiegato Leone -. Con queste caratteristiche, non possiamo iscriverci al terzo settore e, di conseguenza, non possiamo accogliere soggetti privati nella nostra struttura. Riflettiamo su come potenziare ciò che già siamo, ossia una partecipata, e di rafforzare la componente pubblica”.
L’obiettivo dunque sarà quello di rafforzare la presenza pubblica. “Serviranno sempre più sforzi da parte dell’amministrazione e dei singoli cittadini. Realizzeremo – spiega Leone – partnership e sponsorizzazioni in modo che possa partecipare anche la cittadinanza ed il tessuto economico del territorio. Stiamo lavorando anche con le istituzioni in modo che possa finalmente entrare il Ministero del Cultura. Questo luogo è un vanto per Siena ma il suo prestigio esce fuori dalle porte della città”.