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15 Gennaio 2024“Post falso su gay e disabili” Morta la ristoratrice travolta da accuse social
Giovanna Pedretti aveva risposto a una recensione sulla sua pizzeria da parte di un presunto cliente omofobo. Non si esclude il suicidio
Di ILARIA CARRA
SANT’ANGELO LODIGIANO — C’è una Panda beige a pochi metri dalle rive del Lambro, lungo la strada sterrata che costeggia questa provinciale del Lodigiano che già dal primo pomeriggio è immersa in una nebbia fittissima. Si vede poco, se non niente, e solo i carabinieri allertati per una donna scomparsa riescono a scorgerla da lontano. Si avvicinano, e trovano anche chi l’ha portata lì. Sono le due di pomeriggio. Il corpo di Giovanna Pedretti viene trovato senza vita nelle acque del Lambro, non lontano dal ponte di Sant’Angelo Lodigiano che alla gente della zona suona tristemente noto per i gesti estremi di chi vuole farla finita. La donna è la ristoratrice di 59 anni, titolare col marito della pizzeria “Le Vignole” qui nel paese, nei giorni scorsi al centro di accese polemiche per i dubbi sull’autenticità di una recensione sul suo locale su Tripadvisor. E ora ci si interroga se su questo drammatico gesto possano aver pesato l’odio social e le accuse, forse fondate forse no, sul fatto che volesse farsi solo pubblicità.
Il caso è diventato mediatico nei giorni scorsi. Un cliente che si sarebbe lamentato di aver mangiato in un tavolo a fianco di persone omosessuali e disabili. E la ristoratrice che su Instagram aveva mostrato lo “screenshot” della recensione: «Mi hanno messo a mangiare di fianco a dei gay. Non mi sono accorto subito perché sono stati composti, e il ragazzo in carrozzina mangiava con difficoltà. Mi spiaceva ma non mi sono sentito a mio agio. Peccato perché la pizza era eccellente e il dolce ottimo, ma non andrò più». Sotto, la sua dura risposta: «Le sue parole di disprezzo verso ospiti che non mi sembra vi abbiano importunato mi sembrano una cattiveria gratuita e alquanto sgradevole», con l’invito a non tornare più nella pizzeria.
Il post reso pubblico da alcuni media aveva ricevuto il plauso della ministra per le disabilità Alessandra Locatelli, ma nei giorni successivi sui social era stata messa in dubbio l’autenticità della recensione, al punto che qualcuno ha parlato di operazione di marketing spacciata per difesa di gay e disabili e sono spuntate decine di messaggi di insulti e critiche. La stessa ristoratrice, intervistata dal Tg3, aveva risposto in modo evasivo, imbarazzata, ammettendo la possibilità di essere caduta inun non meglio specificato «tranello ». Da paladina antidiscriminazione a bugiarda a caccia di pubblicità il passo è stato breve.
Ma la pizzeria le Vignole, 13 tavoli, è molto attenta al sociale e dal 2020 promuove iniziative di solidarietà come la pizza sospesa per persone povere e disabili. E la gente del posto la ricorda «sempre pieno» e fatica a pensare che dietro ci fosse una manovra di puro marketing.
Giovanna Pedretti è uscita da casa ieri mattina presto, con la sua Panda, ha salutato il marito Nello. Poi il telefono che suonava a vuoto, l’assenza di notizie, la famiglia che si è preoccupata e ne ha denunciato la scomparsa. I carabinieri di Lodi, coordinati dal procuratore di Lodi, Luca Romanelli, sono stati su questa riva nella nebbia fino a quando ha fatto buio. Sul posto anche la Scientifica e i vigili del fuoco che hanno recuperato il suo corpo. Serviranno accertamenti, ma al momento non c’è nulla che possa far pensare a qualcosa di diverso dal gesto volontario. Le ferite ai polsi, l’ipotesi del lancio nel fiume, nessuna lettera lasciata per chi resta. Ma forse un turbamento che i familiari, il marito e la figlia, potrebbero aver colto. E su quale potrebbe aver influito anche la ricorrenza triste di questi giorni, del fratello che 13 anni fa si tolse la vita in un autolavaggio di Sant’Angelo Lodigiano.
Ora la procura di Lodi ha aperto un’inchiesta, per ora senza ipotesi di reato, ed è stata disposta l’autopsia sul suo cadavere. Su una finestra della pizzeria, chiusa da ieri a pranzo, c’è un lumino acceso, in ricordo di Giovanna. Forse vittima di una gogna mediatica o forse di tormenti suoi interiori.