il caso
Il governo italiano accelera e si prepara a chiudere un maxi accordo da 1,5 miliardi di euro con SpaceX, la società spaziale fondata da Elon Musk. Nello specifico, come rivelato da Bloomberg News, Roma sta spingendo per sottoscrivere un contratto di cinque anni per utilizzare a scopi governativi e militari le tecnologie di Starlink, la costellazione di satelliti per telecomunicazioni che sta rivoluzionando l’industria di riferimento. Dopo uno stallo di due anni arrivano i primi risultati della visita a sorpresa della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nella residenza del prossimo inquilino della Casa Bianca, Donald Trump.
Il progetto con SpaceX, secondo l’agenzia Bloomberg sarebbe già stato approvato dai servizi di intelligence italiani così come dal Ministero della Difesa e potrebbe essere il maggior in Europa. E, se sarà concluso, potrebbe rappresentare il preludio di altre intese fra i due lati dell’Atlantico dopo l’insediamento di Trump, previsto per il prossimo 20 gennaio, quando prenderà il posto dell’attuale presidente Joe Biden.
La firma definitiva non c’è ancora, come evidenziano fonti vicine al dossier interpellate dall’agenzia di stampa statunitense, ma diversi capitoli sarebbero stati sbloccati nelle ultime ore. Dai telefoni dei funzionari governativi, passando per l’utilizzo di internet per gli uffici, arrivando ad altre soluzioni accessibili attraverso Starlink, come la crittografia di ultimo livello, l’intesa con l’azienda di Musk potrebbe cambiare il panorama delle telco della Repubblica. Il piano in discussione includerebbe anche servizi di comunicazione per l’esercito italiano nell’area del Mediterraneo, nonché l’implementazione dei cosiddetti servizi satellitari direct-to-cell in Italia per l’uso in emergenze come attacchi terroristici o calamità naturali, hanno affermato le fonti interpellate da Bloomberg. Non è la prima volta che si discute dell’interazione fra Roma e Starlink, dal momento che il possibile accordo è in fase di revisione dalla metà del 2023. Una intesa che, tuttavia, è stata osteggiata da alcuni funzionari italiani preoccupati di come i servizi potrebbero sminuire i vettori locali. In questo contesto, l’Italia è tra i Paesi già serviti da Starlink e già lo scorso anno vi erano state alcune schermaglie con gli operatori domestici. Come ricordato da Bloomberg, la società di Musk aveva affermato che Telecom Italia stava ostacolando il lancio dei suoi servizi internet ad alta potenza.
Nello specifico, l’accordo di cui si sta discutendo è con SpaceX, che controlla in forma diretta Starlink. La prima è la società di Elon Musk capace di lanciare razzi, anche riutilizzabili come lo Starship, nello spazio. La seconda crea satelliti per le tlc. Starlink ha circa 6.700 satelliti in bassa orbita, la costellazione di satelliti più grande capace di portare internet veloce dallo spazio. Nel 2024 SpaceX ha aggiunto più di 20 nazioni, dal Ghana all’Argentina, al suo servizio Internet satellitare Starlink. Ora serve più di 4 milioni di persone in oltre 100 Paesi e territori. Di fatto ricopre il globo di servizi a banda larga. Una sfida agli operatori tradizionali e ad altre aziende e nazioni, come la Cina, che sembrano più indietro rispetto allo sviluppo di questa tecnologia. Ma soprattutto uno degli assi nella manica utilizzati dall’Ucraina per contrastare la brutale invasione da parte della Federazione Russa di quasi tre anni fa.
Nei mesi scorsi ci sono stati diversi incontri tra Musk e Meloni. Alcuni di questi si sono tenuti a Palazzo Chigi, a suggello di un rapporto che si sta consolidando giorno dopo giorno. Ora il passo in avanti. Ma sono ancora valide le possibili alternative, che hanno degli oneri maggiori. A oggi il governo italiano stava esaminando l’opzione della Satellite Constellation Company IRIS² dell’Unione europea e la costruzione della propria costellazione satellitare. In ambo i casi, il costo complessivo dei progetti avrebbe superato quota 10 miliardi di dollari. Vale a dire molto di più rispetto a quanto si pagherebbe per la tecnologia statunitense. Che, oltre a essere già stata testata sul campo per anni, si sta rivelando come una delle possibilità più credibili per la diffusione di internet ad altissima velocità e con uno standard di sicurezza più elevato rispetto alla concorrenza. Del resto, nel suo campo, Starlink (e SpaceX) ha raggiunto un significativo livello di penetrazione del mercato.
In attesa di un commento dalle parti in gioco, i buoni rapporti transatlantici e l’affidabilità di Starlink, insieme con il risparmio in previsione, potrebbero essere stati determinanti per la svolta definitiva che si sta prospettando.