Lucio Battisti – Si, viaggiare
4 Aprile 2023Una Fondazione cultura-turismi
4 Aprile 2023Inchiesta sui presunti concorsi pilotati. Il Meyer perde Zanobini per tre mesi
Il gip decide per l’interdizione del direttore generale. Lui scrive al personale: andate avanti per i bambini
Valentina Marotta
Alla fine arriva anche per il direttore generale del Meyer Alberto Zanobini l’interdizione dai pubblici uffici. Dieci mesi dopo la richiesta della Procura e sei mesi dopo l’interrogatorio davanti al gip che doveva valutare se concedere la misura. La notizia che esplode con un secco comunicato della Procura ieri pomeriggio scuote il mondo accademico e della sanità. Tre mesi di stop dalle funzioni per Zanobini, coinvolto nell’inchiesta sui presunti bandi pilotati per l’assegnazione di cattedre alla facoltà di Medicina. Nessuna interdizione per la docente di pediatria Chiara Azzari e per Paolo Bonanno, direttore del dipartimento di Scienza della Salute. Sono state accolte solo in parte le richieste della procura che aveva sollecitato la sospensione di un anno per Zanobini e di nove mesi per gli altri due indagati.
Per il gip Antonio Pezzuti esistono gravi indizi di colpevolezza per reati di abuso di ufficio e corruzione (per i quali è stata adottata la misura), ma non per l’associazione a delinquere contestate dal procuratore aggiunto Luca Tescaroli e dal pm Antonio Nastasi.
Zanobini riceve il provvedimento dalla Guardia di finanza e il suo primo pensiero è rivolto ai colleghi ai quali invia una e-mail: «Vi prego di continuare a lavorare per il bene dei bambini con lo stesso spirito e impegno che abbiamo condiviso in questi anni. Ci vediamo presto!».
Il direttore generale del Meyer è coinvolto nel terzo filone dell’inchiesta sui concorsi pilotati a medicina. Tutto ruota attorno a un presunto accordo per «cofinanziare la posizione di professore ordinario nel settore di Pediatria Generale, specialistica e neuropsichiatria infantile funzionale a far progredire in carriera una professoressa associata, già in servizio all’ateneo fiorentino». Ognuno, secondo la Procura, avrebbe avuto un ruolo: Zanobini avrebbe indossato «i panni del pubblico ufficiale corrotto avendo consentito a cofinanziare un posto da ordinario per consentire una progressione di carriera a una professoressa», Bonanni, il «corruttore» e Azzari, quale presidente della commissione del concorso per professore ordinario di pediatria «in veste di istigatrice, intermediaria e garante dell’accordo corruttivo».
Zanobini è inoltre indagato per associazione per delinquere insieme all’ex rettore Luigi Dei, all’ex prorettore Paolo Bechi e all’urologo Marco Carini: si sarebbero adoperati per la «preordinata individuazione dei vincitori di concorsi pubblici per professore associato e ordinario banditi dalla Università di Firenze al Meyer». La procura contesta al dg anche una serie di abusi d’ufficio legati a quattro concorsi. Per il giudice Pezzuti, gli elementi emersi dalle indagini in merito all’accusa di corruzione «sono sufficienti a ritenere provato che il direttore del Meyer abbia acconsentito a cofinanziare un posto di professore ordinario nel settore senza averne un attuale interesse. In cambio, avrebbe accettato la promessa da parte dell’Università di bandizione di un posto di ricercatore di tipo A nel settore della pediatria». Il direttore generale del Meyer, secondo il gip non aveva interesse all’attivazione dei quel posto, ma lo ha proposto come condizione del cofinanziamentro per soddisfare le richieste di Azzari. Zanobini avrebbe dunque «sistematicamente eluso o scavalcato» ogni regola sulla decisione per la formazione degli organici. Condotte — scrive ancora il gip — «tenute per anni con particolare tenacia e determinazione».
Esiste un’esigenza cautelare per il giudice: c’è il rischio che possa «continuare a eludere la legge e quindi nuovamente commettere reati della stessa natura». La misura dell’interdizione, precisa «è diretta a impedire» lo svolgimento di uno specifico ufficio e «non ha alcun significato sanzionatorio ma ha esclusivamente funzione preventiva». Nel corso dell’interrogatorio davanti al gip a settembre Zanobini ha spiegato che la sua intenzione era investire nella ricerca sul tema delle malattie infettive e nel settore pediatria indirizzo infettivologico. Intenzione che emergeva già in una nota del settembre 2020 inviata in Regione, ben prima dell’incontro contestato dalla Procura con Bonanni.
https://corrierefiorentino.corriere.it/